1932 Livio Maitan che sfruttano vergognosamente i contadini e impediscono ogni sviluppo economico nelle campagne. d) ·Circa la · natura del partito del Congresso, Vasconi sembra accettare l'idea che si tratti di un partito interclas·sista. Se si intende dire che il Congresso, grazie al ruolo giuocato nella lotta anti-imperiaìista, ha avuto ed ha una larga base di massa, è vero; come è vero che nei paesi coloniali simili schiera•menti politici si precisano frequentemente e possono avere per tutto un periodo una funzione progressiva (in quanto lottano contro il colonialismo imperialista, per l'indipendenza nazionale). Ma resta il problema di chi dirige· questo schieramento e nell'interesse di quali classi; resta il problema di sapere in quale forma si sviluppi successivamente la .differenziazione soc:iale all'interno di questo schieramento. Perché, a rigar di termini, un partito o un fronte non può essere << interclass_ista» nella sostanza, in quanto non p·uò contemporaneamente difendere gli interessi di classi social} cotrapposte, lottare per soluzioni sociali contrapposte. E per il Congresso non si tratta di essere> come dice Vasconi, << meno efficace nelle scelte. sociali»: si tratta di non potere, per la natura della sua direzione, fare scelte socialiste. Quanto poi all' << ala socialista e anche marxista» che esisterebbe nel Congresso - Nehru ne sarebbe l'esponente! - purtroppo esiste solo nella fantasia di Vasconi. E' facile fare dell'agitazione a buon mercato affer1 mando che l'importante non è di proclamarsi marxista ogni ventiq,uattro ore. Se Nehru non si proclamasse socialista e marxista, ma rappresentasse di fatto gli interessi degli operai e dei contadini e operasse nel senso di distruggere i rapporti di produzione capitalistico-feudali, plaudirem·mo alla sua azione. Ma la verità è esattamente opposta: Nehru ama rivestirsi di qualche pennacchio « socialista>>, ma il significato storico-politico di tutta la sua azione, che dura ormai da svariati decenni e quindi può essere caraterizzata senza difficoltà eccessive, è nel senso dell'edificazione di una società capitalistico-borghese in India. e) Vasconi parla del capitalismo di Stato indiano e del capitalismo di Stato in generale. Ma qui v.i è un equivoco assai grave. Il capitalismo di Stato non è un'entità assoluta, un valore assoluto, ma una nozione relativa, la cui portata dipende dal concreto contenuto. Per chi si compiace di analogie fo.!imali, una fabbrica del settore statale in Inghilterra equivale a una fabbrica del settore statale in Cecoslovacchia o in Ungheria: ma in un'analisi scientifica deve essere ricercato il rapporto sostanzi.ale. Tutto dipende, in a1 ltre parÒle, da quale classe controlli il potere statale e quindi il settore economico che dipen-de dallo Stato. Ciò non significa affatto negare che l'istituzione o l'estensione di un settore statale, entro il quadro capitalistico-borghese, possa avere un valore progressivo: s·pecie nei paesi coloniali, Biblioteca Gino Bianco
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