Passato e Presente - anno III - n. 14 - mar.-apr. 1960

• • L'India e il socialismo 1925 le distorcono a loro piacimento. E' un problema costituzionale serio, im-posto - non dimentichiamolo - dalle profonde differenze linguistiche all'atto ,dell'indipendenza, e che comunque va risolto. Come? Saranno gli Indiani a decidere se tramite una riforma costituzionale o tramite una attivizzazione piu omogenea delle forze locali ancora disperse. , Qui entra in gioco la funzione del partito, e il carattere di esso. In India, per ragioni storiche, è il Congresso il vero movimento di massa che raccoglie la fiducia dell'enorme maggioranza. I partiti socialisti sono non solo socialdemocratici, cioè riformisti, ma addirittura filo-americani e oggi nazionalisti anti-cinesi e simpatizzanti con lo Swatantra, nella speranza di creare un'alternativa comunque conquistata; da tali partiti non c'è da aspettarsi nulla di buono. Il partito comunista, anche se ha modificato la sua linea di sovversione violenta dopo il XX congresso, non ha saputo - nemmeno nel famoso Kerala - · procedere a riforme piu serie del Congresso (checché ne dicano i comunisti per ragioni polemiche, e lo stesso Maitan sembra essere dello stesso avviso); essi d'altronde non sembrano in grado, se non in caso di fallimento del Congresso, di poter assumere una carica verame.nte prop·ulsiva, e nessuno - vi è da credere - si augurerebbe che l'India .fallisse nei prossimi cinque o sei anni, a prezzo di un disastro, solo per poter affidare ai comunisti l'eredità di un nuovo esperimento; se questa eredità si imponesse, sarebbe certo loro compito, sul modello cinese, avviare il paese verso l'emancipazione, ma oggi la forza delle cose non consiglia attesismi del genere, ma mobilitazione critica attorno all'unica forza reale: il partito di Nehru. Il quale è nato con Gandhi - nel bene e nel male - come un movimento initer-classistico, efficace du·rante la lotta per l'indipendenza, meno efficace nella fase delle scelte sociali. In diversi paesi sottosviluppati si comincia con i << fronti >> per poi decantare nel loro interno le diverse correnti, che possono anche spezzarsi, ma ciò non è decisivo: essenziale è che l'ala progressista e rivoluzionaria abbia il sopravvento e possa decidere sul terreno delle scelte. Il partito del Congresso vede al suo vertice l'ala sinistra, che vince periodicamente le sue battaglie con le altre correnti, sostenuta dall'appoggio popolare; localmente le posizioni si capovolgono, e anche questo partito deve quindi trovare un modo di modificare la propria struttura. Ma il suo problema non è nel superamento o accantona·mento, bens{ nella vittorià completa della sua ala sinistra, socia- .lista e anche marxista, che esiste e opera già ogni giorno in questa direzione. Questioni attuali sono dunque quelle di garantire un maggior potere ai pianificatori, imprimere una piu salda coerenza al partito e al suo gruppo dirigente di sinistra, attivizzare le masse e sfruttare la Biblioteca Gino Bianco

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