L'INDIA E IL SOCIALISMO A proposito dell'articolo di Livio Maitan sull'India pubblicato sul nostro n. 13, Luciano Vasconi ci manda uno scritto per esprimere i motivi che lo fanno dissentire. Pubblichiamo qui di seguito l'articolo di Vasconi e una breve replica di Maitan, dai quali risulta l'ampie$za dei problemi di rilievo politico e teorico che sorgono a proposito della situazione dei paesi sottosviluppati dell'Asia, dei quali « Passato e Presente» si sta occupando. Il saggio di Livio Maitan sull'India, pubblicato -nel n. 13 di questa r1v1sta m'induce ad alcune considerazioni critiche che ritengo utile n1ettere in discussione. .Quello scritto ha indubbiamente grandi pregi. L'informazione è scrupolosa e dettagliata, ed è avvalorata - ovvia·mente - dalla permanenza dell'autore sul ·posto. Credo che cifre e dati siano difficilmente contestabili, almeno ·nella loro sostanza. Ma è nella loro inter·pretazione, in certi giudizi ·di fondo, che lo scritto di Maitan mi pare dia adito a contestazioni. Maitan esclude una tendenza in-diana al socialismo, sottolineando che vi è là una direzione capitalistica. Il mio parere è opposto, e non credo derivi semplicemente qa illusioni o - peggio - da ipotesi aprioristicamente apologetiche. Secondo me la ten·denza di sviluppo è in senso socialista anche se sussistono, naturalmente, seri pericoli e se il movimento è tutt'altro che fatale. Diceva l'economista polacco Oscar Lange, in una recente « tavola rotonda >> a Parigi dedicata appunto ai problemi dei paesi sottosvi,luppati che, affrontando certe questioni, c'è obbligatoriamente una dose ,di << semi-profezia », dovendo ancora verificarsi la prova - quella prova che Maitan invoca a chi, come me; è convinto di una ten-denza indiana al socialis·mo - che altre vie, diverse da quelle finora sperimentate (in URSS, Cina e nelle « democrazie ·popolari>>), possano condurre al socialis•mo. Ma veniamo direttamente al Maitan e alla sua richiesta di una «prova>>. Biblioteca Gino Bianco ,..
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