Passato e Presente - anno III - n. 14 - mar.-apr. 1960

1916 Gilbert Étienne questi spazi monotoni, ma, altrimenti, tutto resta da fare, o meglio da ricreare. Dissodamento, valorizzazione -dei terreni, creazione di villaggi, aiuti finanziari ai coloni generalmente sprovveduti, sono altrettanti compiti che richiederanno grossi investimenti. Fino ad oggi il governo non ha disposto di mezzi sufficienti per lanciare una operazione in -grande stile. Il principale progetto, quello di Gal Oya, è stato terminato nel 1956. ·Comprende 37 nuovi villaggi ove si sono stabilite 34.799 persone. Serbatoi e canali hanno dato all'aratro circa 10.000 h. Altri lavori estenderanno ancora la superficie coltivabile. Nel 1956, il programma del governo, che mira ad alleggerire le densità troppo gravose delle terre umi,de, ha permesso lo stabilirsi di 3.262 famiglie nelle zone secche ,del paese. Si deve riconoscere che questa cifra 23 come quelle di Gal Oya, è troppo bassa per sollevare realmente le regioni troppo popolate, e. per soddisfare, in termini di impiego e di produzione, i bisogni di una popolazione che aumenta~ di piu ,di 200.000 anime all'anno. Se fino a,d oggi i progressi realizzati nelle zone secche sono modesti sul piano economico, questo non vuol dire che non si possa aumentare lo sforzo. Gli esperti della Banca Mon-diale scrivevano nel 1952: « Le regioni secche comprendono un potenziale agricolo la cui superficie è uguale a quella che è oggi coltivata in tutta l'isola » 24 • Questa osservazione non significa che un raddoppiamento della superficie coltivata porterebbe a ~n raddoppiamento della produzione. I terreni sono poveri e non sarà possibile introdurre dappertutto l'irrigazione. Secondo la Banca Mondiale soltanto 240.000 ha. potrebbero essere irrigati. Bisognerà -dunque ricorrere, in numerosi terreni, ai metodi del dry farming, i cui rendimenti sono in genere piu modesti di quelli delle terre irrigate. Si deve tener conto di altre ,difficoltà. Studi approfonditi si debbono intraprendere sulla composizione dei terreni, sulle culture che potrebbero accogliere e i mezzi da utilizzare. Sotto certi aspetti le zone secche di Ceylon ricordano le savane dell'Africa occidentale: i campi non sono coltivabili che qualche anno e poi lasciati in maggese foresta-le. Il dissodamento si fa per incendio. Questi metodi possono essere sostituiti con altri piu .produttivi, ma bisogna usare prudenza. Spesso l'introd·uzione brutale di nuove tecniche in terreno tropicale ha portato a insuccessi completi, per l'insufficienza· degli studi preliminari. 23 lbid. pp. 173, 177 e 178. 24 I.B.R.D., op. cit., p. 27. Biblioteca Gino Bianco

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