1732 Giuliana D'Ame/io Da Mantova alcuni assistenti universitari, investiti di cariche direttive, scrivevano ai colleghi romani qualche giorno piu tardi per informarli che il Comitato direttivo di quella Federazione provinciale comunista si era pronunziato in favore del movimento ungherese, pu·bblican,do sul locale settimanale un appello in tal senso, ma che subito dopo erano arrivati da Roma esponenti della Direzione a porre riparo. Da Perugia si ap-prendeva del vivo fermento in tutti gli strati del partito, e si mandava copia di un manifesto murale che, se non erriamo, fu poi impedito di affiggere dalla segreteria della Federazione. Esso suo11ava cosf: Colleghi, compagni e cittadini.I I tragici avveniment,i che hanno insanguinato la nobile repubblica ungherese feriscono in priimo luogo noi, studenti militanti nel PCI, nel profondo dei nostci sentimenti. Noi siamo convinti che in Ungheria sia accaduto qualche cosa di" identico ai fatti di Pozna.n: non · un ·movimento controrivoluz1onario, cioè, ma una rivolta contro la tirannide e la burocraziia. Gli errori e i crimini di una parte della cla,sse dirigente hanno provocato una ,tale lacerazione in seno al popolo ungherese, da costringerlo ad affrontare ancora una volta la lotta per realizzare due rivendicazioni tradizionali della classe opera·ia, degli studenti e dei lavoratori tutti: la democrazia nel socialismo e l'indipendenza nazionale. Noi abbiamo fiducia nella classe operaia; siamo convinti che in un paese dove si erano già strappati da'lle mani del capitale privato gli strumenti dell'oppressione sul popolo, ia clasise operaia, gli studenti e i lavora.tori non hanno lottato per rinnegare il socialismo e per ritornare al fascismo di Horty, contrariamente alle speranze nostalgiche di alcuni, ma anzi per ottenere condizioni di vita veramente socialiste. Noi siamo contrari all'intromissione di uno Stato negli affari interni di un altro Stato~ e per questo deploriamo l'intervento deil.le truppe sovietiche. Questi fatti che sono una · condanna definitiva dei ,metodi legati al culto della perisonalità, colpiscono il movimento operaio mentre è in corso in seno ai partiti comunisti un ·coraggioso processo di revisione degli errori del passato. Noi studenti comunisti abbiamo sempre appoggia,to questo processo e continueremo a farlo con vigore anche maggiore, utilizzando la dolorosa lezione dei fatti. I fatti insegn~no che nella costruzione del socialismo non è possibile ripetere schematicamente le tappe e le esperienze di un altro Paese. Sappiamo che il nost:ro compito oggi si è fatto più difficile, ma ci sostiene la fiducia nella classe operaia i,ta;liana e nel socialismo. Il nostro pensiero va in questo momento a coloro che hanno perso la vita nei tragici fatti di Ungheria. Essi non l'hanno persa invano. Noi auguriamo che, sulla base della indipendenza nazionale e dell'uguaglianza tra i Paesi soBiblioteca Gino Bianco
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