Passato e Presente - anno III - n. 13 - gen.-feb. 1960

• • La lotta politica del PCI a Roma 1731 Da Pisa, il 27 ottobre, veniva inviato per conoscenza agli universitari romani quest'altro lungo documento, composto da quattro distinte mozioni. Una di queste criticava le iniziative della locale Federazione comunista, un'altra suonava solidarietà con il partito operaio polacco. Riportiamo per intero le restanti due mozioni, che furono inviate , alla Direzione del partito: Mozione n. 1. - I compagni studenti e assistenti universitari, i compagni intellettuali e della FGCI riuniti i giorni 26 e 27 ottobre ritengono necessario porne l'attenzione del Partito e del •movimento operaio internaziona1le anche sul fatto che non è dissociabile la responsabilità del gruppo dirigente del partito comunista ungherese da quelle dell'attuale gruppo dirigente del PCUS. La lentezza, le esitaz;ioni che esso ha manifestato dopo il XX Congresso ed in particolare dopo i fatti di Poznam, la tendenza che esso ha dimostrato a non escludere la possibilità di un intervento armato delle truppe dell'URSS, sono sintomi di un atteggiamento politico poco coraggioso, che fa correre ai dirigenti sovietici il pericolo di rimanere superati dagli avvenimenti. Del resto una prova di queste esitazioni e di questa paura ad affrontare con decisione tutte le conseguenze di democratizzazione è data dalla volontà di condur.re ancora la discussione politica alll'interno del paese e sul piano internazionale entro gruppi ristretti e non in forme accessibili chiaramente all'opinione pubblica. Per questo si :ritiene necessario invitare con forza la direzione del PCI ad assumere un atteggiamento piu chiaramente autonomo e critico nei confronti della politica condotta dal ,gruppo dirigente del PCUS in questi ulti·mi ~esi. (La mozione fu approvata con 22 voti favorevoli e 8 voti contrari). Mozione n. 2. - I compagni studenti e assistenti universitari, i compagni intellettuali della FGCI riuniti i giorni 26 e 27 ottobre, riconosciuta la ne- ' cessità di saper interpretare con prontezza le esigenze delila base comunista e della stessa opinione pubblica in m.eriito ad una ,maggior democratizzazione del · PCI ritengono necessario che i massimi organi di direzione del Partito prendano al piu presto un atteggiamento positivo nei confronti di queste richieste: 1) che sia riconosciuto formalmente il metodo del suffragio segreto in tutte le assemblee e congressi; 2) che sia stabilito chiaramente come in ogni occasione si' debba votare 5U liste di candidati piu numerosi dei delegati o dei rappresentanti da eleggere; 3) che -tutti gl,i organi di stampa divengano rea•lmente strumenti di informazione obiettiva e specchio di tutte le posizioni che si muovono all'interno del Partito, e non strumenti di un dibattito controllato e diretto dall'alto, come finora è avvenuto. (La mozione fu votata per parti. Il primo punto fu approvato con 20 voti favorevoli e 12 contrari; il secondo punto con 30 voti favorevolie quattro contrari; il terzo punto con 20 voti favorevoli e IO contrari). ~ ibliot~,caGino Bianco

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