Passato e Presente - anno III - n. 13 - gen.-feb. 1960

1722 Giuliana D'Amelio seguente. La mozione, elaborata faticosamente nel tentativo di esprimere alcune posizioni di principio e di carattere teorico, sgorganti dalle vicen·de ungheresi, .fu presentata il 27 ottobre nel testo seguente: L' assemblea degli assistenti e professori universitari comunisti, riunita nei giorni 26 e 27 ottobre, in seguito alle notizie sui fatti di Polonia e delle tragiche vicende deltU ngheria, ritiene necessario .formulare alcune considerazioni politi·che. 1. Il processo di democratizzazione dei partiti comunisti e dei regimi socialisti, iniziato dal XX Congresso del PCUS, deve essere portato -avanti in ogni paese, con decisione e con coraggio, dai partiti operai, poggiando sull'iniziativa delle masse. È dimostrato, infatti, che quando prevalgono resistenze, ritardi, o addirittura il proposito di contenere questo processo, inevitabihnente si verificano profonde fratture nel popolo e nella stessa classe operaia, che il partito è i1npotente a superare, come oggi in Ungheria; mentre, dove il partito stesso ha la maturità e il coraggio di mettersi alla testa degli avvenimenti, il processo di rinnovamento può svilupparsi senza prestare il fia_nco alla provocazione antisocialista, lungo le sue naturali linee di sviluppo. Sbagliata sarebbe quindi ogni considera- .. zione che, sulla :base dei recenti avvenimenti, tendes.se a rimettere in forse i risultati del XX Congresso. La condanna dello stalinismo è irrevocabile. 2. La tesi formulata da Lenin, che la rivoluzione non si esporta, viene confermata drammaticamente dalle vicende ungheresi. La via nazionale al socialismo, alla prova dei fatti, si manifesta chiaramente come l'unica via possibile per portare avanti, anche dove il partito è al potere, la rivoluzione socialista. L'affermazione delle vie nazionali comporta: in primo luogo, la parità di diritti fra gli stati socialisti e la loro piena sovranità nel quadro di una solidarietà operante; in secondo luogo, l'elaborazione dei problemi della costruzione del socialismo sulla base delle concrete situazioni nazionali e non di modelli meccanicamente ripetuti: le grandi e&perienze delle rivoluzioni sovietiche e cinesi debbono essere studiate, non .scolasticamente copiate; in terzo luogo, comporta .che gli stessi rapporti fra i partiti operai, e in particolare fra i partiti operai al potere, oggi, con la creazione del sistema mondiale del socialismo, debbono essere fondati su una base di eguaglianza e di autonomia, nell'esercizio di una critica fraterna e reciproca nell'ambito dell'internazionalisµio proletario. I_ fatti di Polonia e di Ungheria dimostrano che tali princ1p1 sono stati vio1 ati, e che la loro violazione ha causato una distorsione nella costruzione economica e politica del socialismo, e creato nella coscienza nazionale risentimenti che vengono sfruttati a fini sciovinistici e antisovietici. 3. Alla luce di queste considerazioni, i professori e assistenti universitari comunisti ritengono che le posizioni prese dalla Direzione e dalla stampa del Partito sui fatti di Ungheria, non siano sufficienti e anzi per vari aspetti vadano . . criticate. È giusto che i comunisti italiani si sentano solidali col governo ungherese e col 'Partito, i quali hanno manifestato il proposito di superare radicalmente gli BibliotecaGino Bianco

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