La lotta politica del PCI a Roma 1709 , di una riunione di luglio del Comitato centrale sovietico, che redarguiva anche le interpretazioni esten.sive fornite da Togliatti nello scritto pubblicato su « Nuovi Argomenti>>. A q·uesta posizio·ne faceva seguito un attenuamento ,delle stesse critiche che Togliatti aveva con.dotto in senso antistalinista, e un ripiegamento di qu~gli esponenti che si erano portati su posizioni piu spregiudicate (Pajetta e, segnatamente, Giorgio Amen-dola): di ritorno da un viaggio a Mosca lo stesso Giancarlo Pajetta diede, in una ,breve intervista (fine luglio), una involuta con- . ferma della reprimenda che era giunta da Mosca, e della necessità di smorzare il · tono della discussione in Italia. Il periodo estivo e il conseguente rallentamento dell'attività politica, non riuscirono peraltro ad arrestare il .fermento che seguitava nel Partito comunista italiano ai diversi livelli. I .fatti di Poznan (col duro artico-lo di commento di Togliatti, che li attribuiva alla << presenza del .nemico » 6 ) e le i•ncertezze neMe ailtre 1:lemoorazie popolari, a1limentarono le perplessità e le implicazioni che si tendevano a dare alle denuncie e alle tesi del XX congresso. Un segno in tal senso si ebbe nelle ultime riunioni degli universitari prima delle vacanze. Presso l'Istituto Gramsci si tenne all'inizio· di luglio, con l'intervento di numerosi dirigenti provi,ncia1i e cent,rali, u,n'as,semblea studentesca romana, d·uraita 1 due giorni, che si trasformò in alcuni mome·niti in una ispecie di processo generale alla politica del partito e al conservatorismo dei dirigenti. L'assemblea si concluse cqn un polemico ,documento, di cui · ci manca il testo, inviato agli organi dirigenti del Partito e della FGCI e all' << Unità », con richiesta di pubblicazione. I rappresentanti studenteschi del Comitato provinciale romano della FGCI, Asor Rosa, D'Amelio e Polidoro, presentarono alcune parti del do,cumento in quella sede, proponen,dolo come ·base di discussione per i prossimi congressi giovanili: restarono però in netta minoranza, e decisa fu in quella occasione l'accusa, da parte dei giovani funzionari e di giovani operai, che si trattasse di deviazioni tipiche di intellettuali. Le posizioni molto chiuse che si riscontravano nel gruppo dirigente della Federazione giova·nile contribuirono a orientare i giovani verso un maggiore contatto, piuttosto, con la cellula di partito compren.dente il personale docente e tecnico dell'università. Il centro della organizzazione romana del partito aveva manifestato seri dubbi su 6 Cf,r. l'editoriale comparso su « l'Unità >> con questo titolo. Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==