La, lotta politica del PCI a Roma 1705 organizzazione romana. E' difficile dire quanti fossero gli << intellettuali>> iscritti nell~ diverse sezioni, anche per la imprecisione di questo termine, ma è nota la consistenza delle adesioni a Roma da parte specialmente di artisti figurativi, architetti, avvocati, insegnanti, cineasti, critici. Molti di costoro •partecipavano ad attività pub,blicistiche presso gli organi culturali e politici di partito, aventi in gran numero sede nella capitale, e svolgevano attività •pratica come conferenzieri, dirigenti sezionali, ecc. L'apparato di mestiere era a sua volta composto in larga misura da giovani di provenienza intellettuale, sia nella Federazione che presso il quotidiano «l'Unità>> e presso gli uffici centrali del partito, della CGIL.,' degli istituti editoriali, ecc. Ora a,ppunto questo strato di intellettuali era in contatto o diretto (in quanto assistenti e studenti) o indiretto (a causa ·della comunanza di vita) con l'organizzazione universitaria comunista. Sicc·hè quest'ultima, non a.ppena manifestatasi come un luogo tra i più vivaci di dibattito politico, diventò naturalmente anche un punto di rirferimento importante su scala cittadina (e, come si vedrà, in qualche misura ebbe talora influenza e contatti fuori di Roma). Gioverà distinguere, a questo punto, alcune fasi successive. La prima di esse comprende il -dibattito fra la primavera e l'estate del 1956, che ebbe forme relativamente mo·derate e di scarsa eco, non essendo ancora organizzativamente uni.fìcati gli studenti universitari con i docenti e assistenti. L'ultima di esse segna (intorno al congresso, in novembre-dicembre) la sconfitta della opposizione e l'inizio della paralisi per un periodo abbastanza lungo, del movimento comunista all'università. Fra queste due fasi si trovano le settimane di più accanita battaglia politica. A Roma la eco del rapporto pubblico di Kruscio.v e degli altri avvenimenti del XX congresso di Mosca fu grande in tutto il partito. Dopo un primo momento di sorpresa, il ritorno di Togliatti e Scoccimarro diede inizio a una serie di riunioni, in cui si davano s•piegazioni in senso restrittivo, minimizzando le allusioni al « culto della personalità», l'autocritica sull'attività ipassata, le nuove tesi teoriche. Si può dire però, sommariamente, che già in questa occasione, e malgr~do l'urgere delle elezioni amministrative, la ,base e il quadro locale mostrarono sovente il desiderio di ap·profondire e di meglio spiegarsi I gli dementi nuovi che si avvertivano nel congresso di Mosca.. Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==