Passato e Presente - anno III - n. 13 - gen.-feb. 1960

Sindacato moderno 1641 questi al gruppo dirigente; esso insomma traduce una dinamica di idee che, colte da una valutazione delle reali esigenze della base, spesso viene quasi filtrata e imposta dalla direzione ad una vecchia , struttura burocratica di quadri intermedi, di vecchi attivisti, che costituiscono talora piu un diaframma che un veicolo di comunicazione. Ne deriva una sensazione di parziale squilibrio tra il livello di elaborazione teorica oggi raggiunto, e la realtà strutturale del!'organismo che deve tradurre in realtà operativa questi temi, tra la elevatezza della problematica proposta e la insufficienza di partecipazione, . di interessi (non di volontà o capacità potenziale di lotta) nella vita associativa sindacale reale. Critiche e riserve possono e debbono essere sollevate, come abbiamo detto, anche su molti punti di dettaglio. Ad esempio, sul problema del èontrollo del collocamento e sul problema dei. licenziamenti ,proposte di carattere pìu specifico e costruttivo dovrebbero poier essere elaborate e ,presentate in sede di congresso, tenendo soprattutto conto che si tratta di materia che dovrà essere ricondotta ad una sostanzia/,e lotta contrattuale, con gli impliciti problemi di scelta e di priorità nei. confronti della tematica rivendicativa salariale. In genere d'altra parte tutta la materia relativa ai problemi del mercato del lavoro (collocamento, licenziamento, criteri di assunzione, qualificazione professionale ecc.) pare non aver ricevuto nei. <t<emi» un pèso sufficiente; sembra cioiè che nella CG/L non si avverta ancora suffidentemente l'esigenza di puntualizzare proprio taluni dei, punti crudali su cui <<istituzionalmente>> · il sindacato deve concentrare la sua azione, se non vuole, in coerenza con la sua stessa ideologia, che una impostazione « còntrattuale >> esattamente riscoperta, si risolva in una impostazione piattamente collaborativa. Ancora, le affermazioni sulla necessità che il sindacato partecipi e controlli il progresso tecnico hanno, nonostante il lodevole rifiuto di atteggiamenti illuministici, un sapore eccessivamente dichiarativo, sicché risulta ancora insufficiente l'indicazione delle vie operative attraverso le quali. il sindacato può partecipare a questo controllo. Dal puntr., di vista del sindacato il progresso tecnico lo si può controllare solo individuando quello specifico tipo di azione contrattuale che può forni re al ~indacato taluni sintetici strumenti di misura del -processo. Le proposte sindacali dovrebbero estendersi in modo pitt esplicito ti problema di contrattare forme particolari di sdari e incentivi, legati allà produttività, tali da garantire contrattualmente al sindacato la conoscenza della ·documentazione· relativa a/,la misura degli effetti del ,progresso tecnico nella economia dei tempi di lavoro. , D'altra parte, per quanto si riferisce al problema del distacco tra operai e · tecnici, del « vuoto» sindacale · nel settore impiegatizio, non Biblioteca Gino Bianco

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