1702 a. c. atto di ciò, in sede critica è complicatissimo stabilire di volta in volta l'influenza· su singoli problemi di una visione strategica che fa perno sull'Unione Sovietica. Per esempio quasi soltan{o da notizie confidenziali, piuttosto che da qualche passaggio di doct:tmenti pubblici, si può ricavare come la svolta che vi è stata da una rigida ostilità verso il primo governo Fanfani e le aperture in direzione dei socialisti nel 1956-57 fino all'interesse positivo in questi mesi verso analoghi esperimenti di governo, sia da da collegarsi con un clima internazionale di distensione ed un netto rafforzamento dell'URSS. Una seconda difficoltà sta nel modo particolare che assumono nel Partito comunista i dibattiti interni. Non avendosi che fare con mozioni contrapposte e soluzioni dichiaratamente alternative (come accade,.. sia pure in modo distorto, in tutte le altre formazioni politiche), l'interpretazione rischia spesso di essere indiziaria. In realtà qui si tratta, crediamo, nòn solo di un serio problema per la critica politica ma di un modo vitale per la stessa azione del PCI a piu lunga scadenza. Dopo l'ultima grande svolta, che fu quella impressa dinanzi all'urgere della guerra di liberaziione, questo partito ha proceduto sempre in modo da evitare scelte alternative di rilievo globale, e da sviluppare senza scosse le direttive nuove dalle 11ecchie,i dirigenti nuovi dal seno dei vecchi. Questa continuità sia pure apparente, ma sempre afferma/a sul terreno dell'ideologia, del programma, dei quadri, è stata una grande forza del Partito comunista, consentendogli di mantenere JOstanzia/,- mente unito il suo corpo di militanti in circostanze di urgente pericolo e di difesa. Ma sembra di poter dire (ed è stato affermato anche da esponenti autorevoli all'interno delle sue file) che questo amore per la continuità, questo e~itare i dibattiti di fondo e le scelte dei dirigenti sulla base di diversità di orientamenti, abbia ormai incontrato il suo . - li1 mite dinanzi al bisogno di iniziativa e dii idee nuove e ben chiare che la situazione attuale obiettivamente meno ·chiusa consentirebbe ed anzi sollecita. Sicché è da chiedersi fino a quando, senza danno manifesto, il Partito com,unista italiano potrà rinunziare a un aperto dibattito di posizioni, che in una forma o in un'altra consenta di proporre davanti alla massa deii militan.ti le alternative, le possi1 bilità, le scelte che in una fase politica cosi nuova si pongono. Forse soltanto attraverso un tale diibattito le forze che fanno capo al Partito comunista potrebbero tornare a contribuire con significato veramente positivo a una ripresa del movimento o•peraio in Italia. Di fronte a tal genere di problemi che si aprono a chi voglia riconsiderare questi anni di vita del PCI, « Passato e Presente » intende intervenire con elementi di ricerca o di testimonianza. Il fatto stesso che esso non abbia motivi ,propri di partito da difendere (che costringerebbero talvolta ad inevitabili reticenze) e che d'altra parte molti Biblioteca Gino • 1anco
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