Passato e Presente - anno III - n. 13 - gen.-feb. 1960

1640 Commenti con un linguaggio pesante, burocratico, tradizionale a tutto il sindacalismo marxista. Se il tono celebrativo, di sagra, è sparito, se le concessioni al « patriottismo di associazione » sono molto contenute, persiste la vecchia preoccupazione di voler dire tutto, di toccare tutti i temi, tutti i problem,i, di non lasciare una rivendicazione, un settore non citato. Ne deriva l'impressione di una elencazione programmatica pesante, lunga -piena di ripetizioni, aggravata dal!'abuso di terminologie convenzi·onali. Maggiori riserve vanno espresse per quanto riguarda alcune questioni di contenuto: innanzitutto la presenza di seri squilibri fra le_ varie parti. Il capitolo relativo alla descrizione della situazione economica attuale è schematico, generico, di. vecchia maniera, e come tale sostanzialmente inutile e anzi dannoso. Manca una esposizione de~ motivi originali di analisi economica che hanno condotto alle nuove impostazi·oni. La parte relativa alla rivendicazione di una politica di sviluppo e piena occupazi·one, e alla funzione del sindacato nella soci.età democratica, riesce a centrare nuove esatte posizioni, ma non chiude ancora definitivamente la porta ai possibili persistenti pericoli di equivoci nei confronti· delle funzioni del partito e del sindacato moderno nelle rispettive sfere. La parte relativa all~ strutture del sindacato dimostra una notevole spregiudicatezza e apertura verso possibili esperimenti nuovi, ma elude ancora · taluni temi di fondo in relazione ai problemi della rappresentanza, funzioni e poteri degli organismi di base aziendali. La parte migliore e piu completa è indubbiamente quella relativa alle rivendicazioni nei confronti dei rapporti di lavoro. Se ne ricava un quadro interessante di un sindacato i cui connotati appai.ono abbastanza distanti da quelli del sindacato marxista tradizionale dell'Europa occidentale, di un sin·dacato. cioè che in parte, con notevole spregiudicatezza, non teme di accogliere anche talune delle caratteristiche piu valide dei sindacati di diversa impostazione ideologica, tan·to italiani che angloamericani, pur continuando a rifiutare decisamente gli aspetti piu negativi; che opera cioè, sià pur ancora con una certa confusione, il tentativo di in.tradur.re taluni di questi connotati negli schemi base di una organizzazione classista. Il documento risulta cast l'espressione di un nuovo gruppo dirigente che si sforza di imporre -ad un organismo ancor robusto, ma in _parte in1 vecchiato é non poco burocratico, una impostazione di lotta e di tecnica di lotta piu adeguata a/,la realtà moderna, rinunzia.ndo agli allettamenti di un attivismo generico e facendo appello ad una migliore intelligenza della realtà. Il documento risente però del fatto che esprime idee che non si real.izzano attraverso un processo pieno di partecipazione, che non salgono sempre dal,la base a-i qua·dri intermedi, e da Biblioteca Gino Bianco

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