1688 Ralph Samuel salario, fenomeno che, fino aiHa fi·ne del secolo X1IX, .fece parte del•la normale esperienza dell'artigiano vittoriano 6 • Qµando, dopo il 1880, l'afflusso_ verso la città cominciò a ridursi, ebbe invece inizio un movimento verso i sobborghi di nuova costruzione. Oltre all'emigrazione all'interno del paese, si ebbe anche un'emigrazione vera e propria, sia temporanea che permanente, e assai piu vasta ,di quanta non ve ne sia oggi. L'emigrazione temporanea era semplicemente un modo per sbarcare il lunario; dava all'artigiano la possibilità di salari piu alti e di risparmi notevol1i, con i quali, al ritorno, poteva metter su casa e, addirittura, una piccola attività di -lavoro 7 • E già nel 1830 -Cobden scongiurava gli operai di « rendersi liberi dal mercato mondiale del lavoro; cosa che avrebbero potuto fare, risparmiain-do 20 sterline a :testa ·e ,potendo in tal modo •impor·si sull'unico mercato in cui il lavoro è piu caro che in Inghilterra, cioè quello degl1 i Stati Uniti. Se ogni operaio risparmiasse questa cifra potrebbe rèndersi al~rettanto indipendente dal datore di lavoro qua.nto questi, con tutto il suo ca-pitale, lo è nei confronti del lavoratore » 8 • Nella seconda metà del secolo, l'Inghilterra finanziò le ferrovie in-diane, quelle degli Stati Uniti e quelle del Sud America, e gli artigiani vittoriani furono assiduamente richiesti in tutto il mondo. Soltanto dopo la grande guerra, ìn segu,ito alla contrazione degli investimenti nei paesi d'olu-emare, questi movimenti di emigrazione persero ogni importanza. Il capitalismo del secolo XIX offr1 a molti operai specializzati una serie di clfettive possibilità di miglioramento. La possibilità di un camb,iamento in meglio era allora un'esperienza assai piu comune di oggi, giacché la lin~a di se,parazione tra l'operaio e l'impiegato era a quel tempo assai meno marcata. In molte industrie, l'operaio specializzato poteva, mediante il sistema del «subappalto» e della « cointeressenza», partecipare in certo qual modo agli utili dell'azienda 9 • Era cosa assai frequente tra gli artigiani il mettersi per conto proprio, spesso facen-do magari contemporaneamente da lavoratore e da datore di lavoro, ma talvolta anche a capo di un •piccolo stabilimento. Nelle in-dustrie, come quelle del cotone e dell'acciaio, .troppo g·randi perché i nuovi arrivati potessero impiantare nuove imprese, gli ope6 E. J. HoBSBAWM, The tramping Artisan, in « Economie H-ist. Rew. », 1951. 7 LLEWELLYN SMITH in BooTH, Lif e and Labour, voi. IIJ, 1889, p. 501. 8 HAMMOND, Age of the Chartists, p. 35. 9 E. J. HoBSBAWM, The La.bour Aristocracy in Democracy in the Laboi,r Movement. Biblioteca Gino Bianco
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