Passato e Presente - anno III - n. 13 - gen.-feb. 1960

Classi e coscienza di classe 1687 risparmio, fecero lasciti a un ospedale e ad un convalescenziario, costruirono i bagni pubblici e il parco 2 • Il capitalista fortunato poteva ben accettare le norme su gl1 i ora- , ri di lavoro (dieci ore giornaliere) e respingere i metodi selvaggi usati dai s-uoi predecessori. Invero, l'atteggiamento dell'impresa fiorente sembra essere stato sempre quello della « Gui,da Amichevole>> e, prima ancora del periodo vittoriano, certi datori di lavoro, come i Boulton, i Watt e i Crossley, adottaro.no dei metodi di lavoro molto uman,i e si proposero di migliorare le condizioni culturali ed economiche della società 3 , e a proposito degli in·dustriali di Birmingham, che godevano di una prosperità maggiore di quella degli industriali · del nord, si ricorda che << erano a conoscenza di quel tipo di relazioni con il personale c'he,. nel secolo XX sono divenute abito professionale ». I giornali fra il 1830 e il 1850 erano pieni di resoconti e inserzioni su g~te di fi.,ne settimana e trattenimenti offerti daNe :imprese ai propri dipendenti 4 • La società del periodo vittoriano era una « società aperta >>- Nella società nuova, secondo la teoria relativa alla tendenza alla scomparsa delle classi, la comunità operaia trdi21ionale si sta sgretolando a causa di pressioni dovute alla mo-bilità geografica e sociale e sotto · l'urto dei mezzi di comunicazione di massa e della differenziazione nelle condizioni di vita. Ma ciò di cui non si è tenuto conto è il fatto che le comunità operaie << tradizionali » si formarqno proprio mediante la resistenza a tali pressioni. In molti sensi la società vittoriana era piu · « aperta >>della nostra. Nel secolo XIX si ebbero movimenti di popolazione piu numerosi di quanti ve ne siano mai stati in altre epoche 5 • A partire dal 1820, vi fu una massiccia immigrazione ir1andese verso i maggiori centri urbani, quali Liverpool; Manchester, Leed e l'East End. Dal 1830 al 1850 e dopo il 1880 si ebbe un afflusso di popolazione, in un primo tempo dalla campagna ai centri urbani, e quin.di dai centri urbani alle città. E questo a causa dèlla << corsa » all'impiego o a un alto 2 A. H. B1RCH, Small Town Politics, p. 28. 3 TRYGVE F. THOLFSON, Artisan Culture of Early Victorian Birmingham, << Univ. Birmingham Hist. J. », 1954. 4 CttARLES WILSON, The Entrepreneur in the Industriai Revolution, « History >>, 1957. 5 A.. REDFORD, . Labour Migration,· A. K. CAIRNCRoss, Home and Foreign Investment. iblioteca Gino Bianco·

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