.. 1686 Ralph Samuel luzione industriale al capitalismo di persuasione e d,i consumo di massa. L'immagine che Stuart Hall dà del capitalismo del secolo XIX è estrapolata da quella parte del Capitale ·di 1-farx, che descrive principalmente ill ,periodo de1la accumu1 lazione primi,tiva del capitale; vale a dire il periodo anterior-e al 1843, quando cioè il capitalismo industriale non si era ancora sviluppato. Vi si descrivono i sistemi particolarmente barbari, che furono peculiari della rivoluzione industriale •durante il suo primo periodo di forma2;ione. La rivoluzione industriale ai suoi inizi fu opera di piccoli impren·ditori, con poco capitale assillati da una fortissima concorrenza. Essi cercarono, pertanto, di mantenere la loro posizione, prolungando gli orari di lavoro, intensificandone il ritn10, obbligando gli operai testè assunti ad una selvaggia disciplina e servendos~ di forze di lavoro a livello sempre piu basso (donne e ragazzi). Ma un gran cambiamento si produsse nella economia negli anni dopo il 1840. Nella terribile crisi che durò. dal 1839 al 1842, molte delle imprese piu piccole, tipiche del periodo precedente, scomparvero 1 • Dopo il 1843, il rapido sviluppo delle ferrovie diede origine a imprese e a industrie di nuovo tipo. Le compagnie ferroviaPie fecero si che per la prima volta gli industriali del nord si associassero ai mercanti e ai capitali di Londra. Dopo l'iniziale periodo di <<follia», esse •divennero k prime soliide istituzioni di capi talismo industriale e servirono di modello allo sviluppo di imprese basate sull'attrezzatura piuttosto che su ora,ri eccessivi di lavoro estenuante. Con il conseguente <<aumento di stabilità dell'impresa», il capitalismo cam•biò faccia. Il capistalista fortunato ben poteva permettersi di « considerare ·:la realizzazione -dei profitti come assai piu lenta nel tempo». La seconda generazione di capitalisti, operando in un periodo di crescente ricchezza, offriva un'immagine d,i buon volere sociale e industriale assai simile a quello dell'attuale <<Guida Amichevole ». Si diceva, infatti, a proposito dei proprietari dei mulini della città di Glossop nel Derbyshire, che <<ognuno di loro aveva costruito un mulino, una chiesa e una scuola.» La città, infatti, si sviiluppò nel secolo XIX, proprio peir una gara di :beneficienza tra i principali proprietari di mulini, i W ood e i Partington, che fondarono biblioteche e circoli c.ultu,rali, ,un club di crk}ket, una cassa di 1 R. C. O. MATTHEWs, A Study in Trade Cyde History, p. 142. Biblioteca Gino Bianco I
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