Passato e Presente - anno III - n. 13 - gen.-feb. 1960

URSS 1960 1651 l'accordo in campo comunista; su questo compromesso i piu alti esponenti militari sovietici. (particolare cui va prestata attenzione) hanno testimoniato al Soviet il loro accordo col leader. Non meno interessanti appaiono le vicende piu strettamente inter- , ne. Una delle recenti decisioni in questo campo è sembrata pr.odursi senza difficoltà, e come completamento logico di una riforma amministrativa in corso ormai da tempo: la soppressirine deZ.laMVD, il ministero degli interni centrale (con conseguent_e trapasso dei. poteri per il mantenimento dell'ordine pubblico ai ministeri delle singole Repubbliche). In proposito va subito eliminato un possibile equivoco: l'MVD, sin dalla caduta di Beria, non controllava piu la polizia politica, ma solo quella ordinaria. La prima, a livello dell'Unione, sopravvive sotto la sigla KGB (comitato per la sicurezza di Stato). Pur distinguendo i limiti del provvedimento - e non illudendosi che sia stata soppressa in URSS la polizia politica, che esiste in tutti i paesi - ne va riconosciuta l'importanza ai fini del decentramento e del processo di democratizzazione interna. Nel marzo '56 era già stato soppresso il ministero della gi.ustizia centrale (anche a/,lora col trapasso di attribuzioni alle singol~ Repubbliche, a pàrte i delitti contro la sicurezza dello Stato). In questo delicato settore si sono operate notevoli correzioni, fra le qr,ali va inserito il nuovo codice di procedura penale che contiene garanzie contro la violazione della « legalità socialista>>(giugno '58). Sull' am-piamento della democrazia interna in uno specifico settore, quello. contadino, non vi è però stato accordo in seno al Comitato centrale nella riunione di fine dicembre. Il massimo organo comunista ha discusso in modo dettagliato la situazione nelle campagne e si è trovato di fronte a suggerimenti controversi e perfino opposti. Un primo contrasto s'è riacceso sul tema, non nuovo, se siano piu produtti'vi e piu avanzati i colcos (le cooperative) o i sovcos· (le azien,de statali). Una tendenza, che sembra abbia affiliato anche l'attuale ministro dell'agricoltura Matskievic, ha ripresentato il problema in termini di scelta a favore delle aziende statali secondo un ragi.onamento « ortodosso >>: i colc~s, legati ali' interesse privato anche se di gruppo, tendòno fatalmente a dare la priorità a soluzioni di benessere immediato, tangibile, a scapito dell'interesse -piu vasto dell'intera nazione oggi impegnata nella gara produttiva con gli Stati Uniti d'America. Se (come era gene- . ralmente riconosciuto) l'agricoltura sovietica risente tuttora di determinate contraddizioni - scarsa produttività, eccessivo impiego di braccia nelle campagne, fenomeni di disorganizzazione, sprechi - ciò è per effetto non solo degli errori del passato (staliniano) ma anche per le eccessive concessioni che si sono. fatte ai colcosiani, per loro natura restii a· trasformare i loro risparmi in investimenti produttivi e in opere di razionalizzazione produttiva. Questa accusa, per quanto velata nella • · Biblioteca Gino Bianco

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