Passato e Presente - anno III - n. 13 - gen.-feb. 1960

1650 Commenti fermazione della potenza militare sovietica: ne è derivato ··che là smobilitazione sovietica, nelle stesse parole di chi la attuerà, assume il significato di un provvedimento essenzialmente razionale, di ndimensionamento della strategia e della tattica militare secondo i dèttàmi imposti dalla stessa evoluzione e rivoluzione delle armi. In altre parole nòn ci si rimette nulla a mandare a casa centinaia di mi glicda di uomini improduttivi nel momento in cui le armi piu moderne hanno raggiunto un .plafond tale da garantire, con l'ausilio dei soli specialisti,· la difesa del Paese ed eventualmente l'offesa in caso di necessità. Meglio destinare gli uomini, almeno i « manovali» della guerra, ad attività produttiv·e civilii (come quelle del piano settennale). Nello· stesso tempo, chiedendo di essere seguito in questa forma di adattamento alla strategja militare moderna, ecco che Krusciov va improvvisamente oltre, e dice che non solo l'URSS è in testa a tutti in fatto di. razzi e bombe nucleari ma sta.. anche preparando armi segrete terrificanti, di potenza· finora mai concepita. · La deduzione logica è una sola: che il disarmo non sarà tale finché non verranno abolite queste armi piu mo·dcrne, comprese le <<nuove>>In. ~pratica ciò significa ammettere che il disarmo è ancora· di là da venire. Si potranno fare dei passi importanti, e da non sottovdutare, nella sua direzione: primo fra tutti un accordo per la sospensione delle prove nucleari; si potranno risparmiare somme ingenti ormai super/ lue quanto al mantenimento di eserciti convenzionali ( e· ciò favorirà anche quei progetti di <<disimpegno» in Europa sostenuti tanto a Est che a Ovest). Ma la questione del disarmo come tale, del vero · disarmo, viene· praticamente rinviata nel tempo, in base a una concezione globale ché è appunto l'aspetto nuovo del discorso al Soviet, ormai definitivamente acquisito dopo quanto· si era intravisto all'ONU. Ed a sottolineare tale concezione - che suppone a sua volta una soluzione globale - ha appunto servito il ti chiamo alle << nuovi armi », come fatto nuovo tale da provocare uno. choc (nello stile tipicamente kruscioviano). Se questa è la spiegazione da darsi a una apparente mancanza di logica vi è anche da su.pporre che negli ultimi mesi, e perfino dopo il discorso all'ONU, vi sia stata a Mosca - e forse a Pechino - una di- -scussione animata su cià' che convenisse e .non convenisse fart;1.Con le sue - \ . ultime dichiarazioni Krusciov rispondeva probabilmente a quanti temevano delle <<concessioni» pericolose, all'interno e nei paesi alleati (come i ci.nesi, che proprio ora hanno dichiarato di non sottome~tersi ad alcun disarmo che non sia deciso con la loro partecipazione). Il ri.sultato è stato di << raddnzzare >> il problema del disarmo dicendo ben_ chiaro e forte che. l'URSS potrà tagliare gli effettivi di un esercito sorptissato, ma non taglierà - ed anzi potenzierà - i mezzi piu distruttivi, fino al giorno in cui tutti si saranno decisi a disarmare veramente, cominciando dalle atomiche e dai razzi militari. Su questo compromesso si· è fatto Biblioteca Gino Bianco

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