Passato e Presente - anno III - n. 13 - gen.-feb. 1960

( Prospettive economiche nel Pakistan 1785 I governanti pensavano solo che un paese che produce il 75% della juta delle Indie non poteva rinunziare ad avere sta1 bilimenti per la lavorazione di quella ,fibra. Senza contare che per mancanza di attrez- , zature 1,5 milioni di .balle di cotone non potevano essere lavorate. Allora si decise di creare u-na catena di sta,bilimenti di trasformazione, i quali sarebbero vissuti delle materie prime fornite dall'agricoltura, ma a loro volta avrebbero determinato la nascita di officine meccaniche e di centrali produttrici di forze motr~ci. Si arrivò cos1 all'idea d'una industrializzazione basata sulla /trasformazione delle materie prime nazionali e sulla produzione dei beni di largo consumo. Ma è possi·bile creare una tale industria senza l'appoggio d'una industria pesante? ·Il Development Board, cioè l'Ufficio centrale di pianificazione (che gerarchicamente dipende dal Ministero dell'economia e delle finanze) sembrava propen~ere per una risposta positiva allorché enunciò la sua politica in cinque punti, ossia: a) coordinare i piani elaborati dai · governi provinciali, ai quali compete lo sviluppo delle industrie, il governo centrale riservandosi il diritto d'intervenire in caso di patente carenza o per ragioni d'interesse pubblico e, naturalmente, di controllare i risultati; b) stabilire la priorità degli investimenti secondo il criterio piu sopra enunciato; e) aiutare le industrie a procurarsi i macchinari e le materie prime all'estero attraverso una politica appropriata di .commercio estero; d) studiare la congiuntura internaziona,le e raccogliere informazioni tecniche da ·mettere a disposizione delle industrie; e) controllare i progressi economici. Il piano venne elaborato pensando che una parte degli investimenti · fosse for11ita dai p,rivati, ma ben presto ci si rese conto della reale constistenza di una siffatta previsio·ne. E poiché il successo del piano dipendeva appunto -da cotesti investimenti, si cercò in qualsiasi modo di provocarli. Venne creato perciò un Planning and Advisory Board, una associazione di industriali e banchieri, i quali partecipavano alla L'expert international, in <<Études », marzo 1959, 371-378. Gli statut 1 i concernenti gli esperti del settore pubblico e di quello privato di nazionalità francese si trovano in R. MILLOT, Statut et compétence des experts de la cooperation technique, in << J. off. Con. écon. », 20 febbraio 1959, 221-230. Le esperienze del piu conosciuto di questi esperti, il quaJe ha anche lavorato in Pakistan, si leggono ora in: P. L. BECKETT, Ad astra per aspera: meditations on the ecology of technical assistance administration, in « West. poi. Quart. », sett. 1958, 437-453. Importantissimo è l'ar.ticolo di Auwar SvED, The teaching of administration in Pakistan, nel numero speciale del « Philippin J. p.ubl. Adm. », aprile 1958, 108-147, tutto dedicato all' Asian institutes of public administration. · ·Biblioteca Gino Bianco

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