Passato e Presente - anno III - n. 13 - gen.-feb. 1960

1782 Giovanni Busino per miglio quadrato. In compenso, i servizi fluviali, seb,bene in istato di usura, erano sviluppatissimi soprattutto nelle _regioni dei corsi del delta bengalese. La flotta marittima pakistanese costituiva il 0,004% -- della flotta mon,diale, con non piu di 33.000 t. Nel Bengala il porto di Chittagong aveva una capacità di 750.000 t. merci. Ma ii solo porto ben attrezzato era quello di Karachi, con una capacità di ricezione di 3 milioni di t. di merci, con 21 posti d'attracco da 150 a 200 m., con una rete stradale di 7 Km. e con un complesso di docks ca,paci di immagazzinare 70.000 t. di mercanzie in transito, 230.000 t. di mercanzie in stock. Negli spazi di scarico si possono depositare altresf, in caso di necessità, altre 600.000 t. 'I trasporti aerei erano quasi inesisteniti: un solo aeropo,rto moderno a I(arachi. Aerodromi rudimenta:li a Quetta, Lahore, Peshawa,r, Rawalpu.n-di, Dacca e Chittagong. La spartizione aveva avuto come conseguenza che tutto il tessuto connettivo della vita economica del paese, ifosse distrutto d'un colpo. I tecnici, i commercianti, gli imprenditori, i medici avevano tutti lasciato le regioni pakistane. I vuoti venivano riempiti con masse enormi di agricoltori. Se l'agricoltura non ha su,bito gravi danni in seguito all'esodo, gravissimi danni, per contro, ha subito il sistema irriguo per mancanza di tecnici ad.detti alla manutenzione. Tutti i canali d'irrigazione del Pakistan occidenta1e venivano a ,dipendere dall'Unione indiana. Se l'India avesse utilizzato a fondo le acque della Ravi, del Bias e del Satledj, avrebbe trasformato d'un sol colpo in deserto un quarto della superficie irrigua del Pakistan. La stessa situazione esiste per le acque del Centra! Bari Doab e del Depalpur Canal e del Firozepore. Se aggiu.ngiamo, poi, che il KaiShmir con.trotla le fonti ed il corso s,uperiore· dei canali che irriga,no .iil Penjab, si capisce piu facilmente come il detoriamento della situazione politica tra i due paesi· incida sulla vita giornaliera di milioni d esseri. Con una popo_. lazione complessiva che costituisce il 20% di tutta la popolazione del su,bcontinente, il Pakistan non ha ricavato assolutamente nulla dalla Spartizione. Solo 1.406 officine con 206.450 salariati, ed un vuoto tremendo in tutte le attività, primarie, secondarie, terziarie. Se si pensa che i non mussulmani controJlavano p-iu del,la ·metà delle industrie, il 95% dei depositi bancari, i.I 92% del complesso assicurativo; che fornivano il 38% della classe dei commercianti ed il 68% degli industriali, si vedrà in quale situazione tetra venne a trovarsi la giovane . nazione. A dodici anni di distanza questi vuoti non sono stati ancora riemBiblioteca Gino Bianco

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