Passato e Presente - anno III - n. 13 - gen.-feb. 1960

• Togliatti e i fatti d'Ungheria 1743 un'affollata assem.blea, di inviare delegati a Roma per chiedere chiarimenti alla Direzione del partito sull'atteggiamento da ·essa assunto circa le vicende ungheresi, che la maggioranza dei compagni riteneva contrad-dittorio e tale da disorientare iscritti e simpatizzanti. La mozione che i delegati avrebbero dovuto illustrare a Roma sollecitava tra l'altro una pronta convocazione dei Comitato centrale, anche in , previsione di futuri sviluppi della crisi ungherese, e,d il rinvio del Congresso nazionale fissato per il dicembre. Quest'ultima richiesta potrebbe appa·ri,re strana, come ·non maincò di farci osserva·re Togliatti. Il fatto è che i compagni stavano perdendo la fiducia in una concorde volontà di tutti, dai massimi dirigenti ~i compagni di base, di arrivare ad un profondo rinnovamento. Ora che cominciavano a comprendere dai fatti d'Ungheria quanto gravi potessero essere le conseguenze della ma~canza di efficace controllo dal basso all'attività dei dirigenti, ne avevano ricavato la volontà di discutere a fondo, e ritenevano i11suffìciente, soprattutto dopo gli evidenti segni di insofferenza venuti dal1' alto, fin dal tempo della replica famosa di Togliatti ad Onofri, il margine rimasto prima del Congresso. Insospettiva anche l'incertezza sulle 1nodalità dd voto con cui si andava al congresso: voto segreto e possibilità di cancellare e sostituire nominativi nelle liste proposte dalle commissioni elettorali, riten,uti da tutti come il toccasana, sembravano incontrare la ostilità del compagno Longo e della Direzione. Ma di gran lunga piu importanti furono le decisioni a cui arrivò, dopo una serie estenuante di discussioni, il Comitato federale, sollecitato dai compagni piu attivi della sezione di Pesaro. Fu votato un documento che conteneva una chiara riprovazione del primo intervento sovietico in Ungheria. Bisog··na ricordare che questo del resto era stato ~iconosciuto dannoso dallo stesso Togliatti, il quale aveva scritto che « poteva essere evitato>>. Schierandosi dalla parte dei « novatori» la · Segreteria di Federazione poteva dunque pensare di non essersi poi spinta troppo in là, e forse, se non ci fosse stato il secon·do intervento, i suoi calcoli si sarebbero dimostrati giusti. Ma già allora la decisione presa contrasta.va con l'intendimento della Direzione di smussare gli angoli, evitando di portare alla luce i contrasti nella loro interezza. Il documento doveva esse~e diffuso nella provincia per offrire al partito la piattaforma migliore per controbattere la propaganda avversaria, ed orientarlo meglio di quanto si riteneva facesse la stampa ufficiale, che insisteva sui temi contraddittori del1 le gravissime responsabilità di Rakosi e del carattere fascista dell'insurrezione. Unita·mente B-iblioteca Gino Bianco

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