Passato e Presente - anno II - n. 11/12 - set.-dic. 1959

1480 Domenico Settembrini quelli che riuscissero a superarla; accogliere di diritto nelle università coloro che fossero ,riusciti a terminare gli studi medi nelle scuole serali con •discreti risultati; indicare infine la scuola decennale pre universitaria e formativa come la meta scolastica .da rea1izzare nel futuro, appena le circostanze lo permetteranno. Di piu ora non si poteva chiedere alla scuola, che non può essere piu democratica ,ed ugualitaria -della società che lo · esprime. Finché la -differenza tra lavoro manuale ed intellettuale è imposta da nec•essità, il superamento o il contenim-ento delle contraddizioni che ne derivano è utopia attenderlo unicamente da un buon ordinamento scolastico: per impedire degenerazioni •del costume socialista de1 tipo ,di qu-elle denunciate da Khrusciov la via maestra •è la ,democrazia politica, la libertà di espressione e -di organizzazione, il controllo operaio; non esistono espedienti tecnici miracolosi. Ogni previsione sulla durata del nuovo ordinamento scolastico è azzardata. Il processo d' espansio.t;iedella società sovietica produrrà certamente in t1n ·periodo di tempo non molto lungo, le condizioni ,di benessere 11ecessarieper ritornare almeno al progetto iniziale. Il maggior numero -di tecnici •edi lavoratori manuali qualificati, che uscirà .dalla nuo,,a scuola sovietica, contribuirà _aqu·esto risultato 16 • La trasformazione .d-ell'URSS in un'immensa fabbrica in cui in larga ·misura la scuola è ora inserita, procurerà ·d'altra parte troppi vantaggi sul piano della stabilità interna e della competizione mondiale per16 Quando trapelò negli U.S.A. il sospetto, dopo gli sputnik divenuto certezz~, che l'URSS disponesse, grazie alla sua organizzazione scolastica, di un esercito di tecnici e di scienziati superiore per numero ed efficienza a quello americano, l'opinione pubblica e i dirigenti persero l'incondizionata fiducia nella bontà della loro scuola. Ne seguf una serie di critiche ed un'opera di rinnovamento che sarebbe interessante studiare nei particolari. Si vedrebbe cosf come la competizione mondiale si ripercuota negativamente nell'organizzazione scolastica delle due massime potenze, giustificando, anche presso l'opinione pubblica, la completa subordinazione della scuola alla tecnica e ai piani militari. Quel complesso di valori in nome del quale i due blocchi si combattono, sempre meno esercita un'influenza determinante nelle concrete decisioni politiche. Mentre queste, sotto la pressione delle stesse necessità, al di qua e al di· là di una còrtina di ferro via via piu elastica, tendono lentamente ad uniformarsi, solo le opposte propagande s'irrigidiscono negli schem,i del pa~sato. Biblioteca Gino Bianco

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