Scuola in URSS 1471 nelle nuove leve del lavoro, è la spiegazione principale del nt1ovo in-dirizzo impresso alla riforma. L'imbastitura ideologica serve a mascherare l'affossamento della scuola unica decennale, presentan·do come un passo avanti sulla via del comunismo, quello ,che è un passo in·dietro, o quanto meno u.na battuta d'arresto. Non inganni il fatto che tutti gli studenti, o quasi, avranno in un modo o nell'altro i dieci anni di scuola. Anche senza contare il gran numero di studenti che saranno avviati verso le scuole professionali, neppure la frequenza nelle scuole medie serali avrà più lo scopo di garantire, in misura ridotta, un'uguale formazione per spostare a 17 anni la scelta definitiva dei meritevoli di accedere agli studi superiori: << Bisogna evitare che le scuole serali si pongano come unico scopo la preparazione degli stu-denti alle scuole d'istruzione superiore, poiché le scuole serali saran·no frequentate da un nu,mero di giovani su-periore a quello che le scuole d'istruzione superiore possono ricevere» 8 • Il concetto di scuola. unica di base non ha mai incluso la curiosa appendice che l'ulteriore prosecuzione degli studi debba essere garantita a tutti coloro che l'avranno frequentata con un minimo di profitto. Si vuole un'istruzione u-nica piu lunga possibile proprio per fornire .a tutti le basi necessarie a proseguire gli studi se ne hanno le capacità, cosa che non si può ottenere dalla scuola differenziata, perché sposta la scelta piu indietro, all'inizio della biforcazione, quando fatalmente prevale nella scelta stessa la posizione sociale -dei genitori sulle effettive attitudini ·del giovane, non ancora chi'aramente espresse. Sostenere dunque, come fa Khrusciov, che cosf si darà ugualmente ad ognuno « un'istruzione media nella misura dell'attuale scuola decennale >>, è vero solo a parole. 4. Le tesi di Khrusciov sono state tradotte integralmente, senza alcun accenno alle elaborazioni, dalla rivista << Rina,scita ». La stessa rivista faceva seguire un primo commento nel fascicolo di ottobre 1958, a firma di M. A. Manacorda. 8 Ibidem, p. 4. BibliotecaGino Bianco
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