I dee della Resistenza 1459 gimentali, ,non ha forse proprio la giovane storiografia marxista rivendicato il ,diritto di valutare il Risorgimento anche dal •punto .di vista del post-Risorgimento, attaccan,do il mito id.ealistico ,di un Risorgimento tutto racchiuso nella sua compiutezza etico-politica e integralmente catartizzato nel 1861 ? Mi sembra, ,dunque, che la ,discussione sul proletariato classe ,dirigente che no,n riesce a dirigere interessi, al ,di là di quella che può essere sembrata una mia boutade, per il suo significato attuale. Battaglia mi oppone che altro è classe dirig-ente, altro classe al potere: e non intraprenderò con lui un dibattito sulla correttezza e sull'esatto significato, nella letteratura marxista, della .distinzione cui ,egli si richiama. Ma l'esempio da lui fatto, ,della borghesia -francese tdirig,ente anch-e prima ,di conquistare rivoluzionariamente il •potere, non è calzante, e serve anzi a porre in rilievo la ,diversità fra le due situazioni storiche. La borghesia francese pre '89 può essere chiamata classe ,dirigente in quanto aveva già in mano le leve principali ·della vita economica ,del paese; ed è ben noto ~che la -monarchia assoluta si era potuta affermare in Francia solo a patto ,di concedere alla borghesia, accanto alla possi- ·bilità ,di espansione economica, una quota sem·pre crescente di potere amministrativo, se non ancora politico. E non parliamo poi della ·egemonia intellettuale es•ercitata dall'illuminismo francese. Per il proletariato italiano non si è certo realizzata, con e ,dopo la Resistenza, una situazione analoga. La direzione ,della vita P!oduttiva è nelle mani ,dei monopoli che hanno potuto compiere la ricostruzione postbellica a propria immagine e somiglianza, e che esercitano vigorosamente il potere economico, prima che politico (anzi, secondo le espressioni cui ci ha abituati la pubblicistica co,munista, lo <<strapotere>> e il <<supersfruttamento >)>. Né, pur con tutto il peso del marxismo n•ella cultura italiana p-ostbellica, può ,dirsi che esso vi a~bia in sé una componente rievocativa paga di se stessa e non invece stimolo, come pur può essere, di ripensamento critico. Bibli·oteca Gino Bianco
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