Passato e Presente - anno II - n. 11/12 - set.-dic. 1959

1446 Paolo Spria11o cerne l'interpretazione data da Gobetti del Risorgimento, quanto per i giudizi sul fascismo. Tali citazioni - non a caso tutte intorno al 19221923 - ignorano uno sviluppo essenziale nel pensiero di Gobetti, storico e politico, del 1924-25; uno sviluppo che nasce dall'esperienza deHa milizia a·ntifascista, da quel punto di approdo che forse coincide con lo scritto << l'ora ,di Marx» del 1924, e che in ogni caso ha questo carattere fondan1entale: una presa di coscienza della natura di classe del fascismo, della sua decisiva funzione antiproletaria, che non annulla, bensf assorbe · le caratteristiche di << male italiano», di << romag·nolismo >>, o « garibaldinismo », del fenomeno mussoliniano. Claudio Pavone si è invece soffermato a una prima fase dell'elaborazione gobettiana, e cosf ha illuminato scarsamente anche il nesso tra Gobetti storico e politico. Intendiamoci: molto giustamente l'autore del saggio di cui stiamo discutendo ha rammentato una certa storiografia deteriore usata dal Gobetti studioso del Risorgimento senza eroi e indagatore della << rivoluzione liberale>> fallita nel processo unitario italiano (basti fare il nome di Cusin). E io potrei aggiungere che c'è un gobettismo deteriore nell'analisi del fenomeno fascista (ricordo un libro di Grildrig, stampato se non erro nel 1923 dallo stesso _Gobetti, che interpretava il fascismo con la rivincita guerresca dei giovanissimi che non avevano fatto a tempo a fare la guerra del 1915-18; e potrei anche includere il Salvatorelli di Nazionalfascismo, con la sua chiave interpretativa del fascisn10 come prodotto della piccola borghesia « sovversiva>> dei reduci spostati). . . · Ma il pr~b,lema è u·n altro: è che in Gobetti viene a prevalere un giudizio che non dirò marxista, ma che dirò in ogni caso piu va,lido, sul fascismo come espressione delle grandi forze capitalistiche economicosociali, e delle loro componenti politiche. E ciò influenza anche (e avrel1be influenzato ulteriormente se la morte non l'avesse ghermito) la elaborazione gobettiana deHa storia d'Italia. Vorrei qui rammentare l'acutissima osservazione di Gramsci, secondo ,la quale, solo con Piero Gobetti una certa tendenza interpretativa del Risorgimento (grosso modo il filone Oriani-Missiroli) non rimase puro fatto intellettuale ma divenne << premessa per un movimento politico nazionale» 1 • E Jo divenne, soggiungerei io, in quanto l'approfondimento del giudizio sul fascismo la 1 Cfr. Il Risorgimento, Torino 1949, pag. 114. BibliotecaGino Bianco ·

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