Passato e Presente - anno II - n. 11/12 - set.-dic. 1959

1444 Roberto Battaglia Per quanto la costatazione possa riuscire sconcertante, se noi esaminiamo con attenzione 'la pubblicistica sulla Resistenza, ci rendiamo conto come al di là delle celebrazioni sempre piu il termine <<secondo Risorgimento » si sia fatto strada nella sua accezione negativa. Non è iì caso, ad esempio, che l'unica iniziativa storica ufficiale per ricordare la resistenza, a cura di autori diversi e di diverso valore scientifico, sia il volume, edito dal Poligrafico dello Stato nel 55, intitolato appunto <<il secondo Risorgimento ». Oltre tutto, ciò che ha servito ad escludere dalla elaborazione e dalla documentazione i comunisti e i socialisti che non facevano parte del « primo >>- evidentemente non per loro demerito - ma che non avrebbero fatto parte del secondo in quanto estranei alla <<opposizione democratica al fascismo». I frutti di una simile trovata <<storiografia» sono evidenti, né c'è bisogno di commentarli. Piuttosto, è da sottolineare che il fatto non è eccezionale, e che in tutti gli studi di analogo orientamento, il richiamo al Risorgimento o alla sua <<essenza religiosa», ha acquistato sempre di piu il valore d'una specie di sortilegio lanciato addosso alla Resistenza per ridurla ad esser piu mite e remissiva, per eliminarne ogni punta d'asprezza, per immunizzarla o imbalsamarla. Persino la citazione degli avversari della Resistenza è divenuta cosa pericolosa o da evitare.: e ci capita sempre piu frequentemente di udir discorsi o di leggere scritti in cui non si comprende non solo per che cosa ha combattuto la Resistenza (se non per quella restaurazione della democrazia - s'intende - cristiana), ma anche e principalmente contro <<chi >>ha combattuto. Non trarrei da ciò la conseguenza che bisogna lasciare l'uso del termine <<secondo Risorgimento» a _chi l'utilizza in senso deteriore e in particolar modo agli eredi dei papalini, dei misteriosi abitanti degli <<Stati dell'Italia centrale>>. Ma è giusto mettere .sull'avviso o gettare l'allarme, .se non altro per evitare la confusione dei concetti. Person~lmente io ho trovato e trovo sempre lin1pida e calzante la definizione della Resistenza che dettero i nostri martiri nel corso del processo Perotti allorché rivendicarono fieramente la loro appartenenza al <<movimento di Liberazione»; e, ai sedicenti giudici fascisti che domandavano loro da chi intendevano '<<liberarsi>>,risposero eloquentemente: <<Da voi! ». Non c'è dubbio che ancora esistono nel nostro Paese molte cose di cui dobbiamo ancora <<liberarci » e in tale senso la Resistenza - per quanto possa dai .fastidio ai suoi <<imbalsamatori » - è fenomeno storico tuttora attuale. · I{oBERTO BATTAGLIA BibliotecaGino Bianco

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