Idee della Resistenza 1443 talune regioni; come ad esempio nel Veneto in cui la stessa denominazione delle << brigate Osoppo » rivela questo riaffiorare delle tradizioni, ivi compresa la guerra '15-'18. Mentre altrove - e cito l'esempio che ho vissuto personalmente, quello toscano - la polemica è rivolta direttamente contro i fascisti, la guerra di liberazione nazionale o il secondo Risorgimento, presuppone e comporta non solo la lotta contro l'invasore te<lesco, ma un profondo rinnovamento delle strutture del Paese, un odio inestinguibile verso i vecchi e nuovi tiranni: <<secondo Risorgimento» perché porta avanti il prin10, né vuole ridursi soltanto alla semplice cacciata dello straniero. Ma il discorso sulle <<istanze sociali » della Resistenza, anche se non estraneo all'argomento - essendo proprio esse quelle che rinnovano il valore del termine <<Risorgimento» e ne differenziano l'uso - ci porterebbe evidentemente troppo lontano. Qui vorrei fare solo un'ultima osservaz.ione. Pavone accenna al modo contrastante con cui questo termine <<secondo Risorgimento » viene adoperato nel corso delle prime interpretazioni storiografiche del movimento di liberazione. C'è in sostanza, egli dice riferendosi in particolar modo ai cattolici o alle loro correnti « oltranziste », chi chiama Ja Resistenza <<secondo Risorgimento>> per insinuare il concetto che la sua conclusione logica dev'essere, come per il prin10, la soluzione « moderata », anzi, nella fattispecie, la soluzione <<restauratrice >>democristiana. Tutto quindi s'è svolto o si sta svolgendo nel migliore dei modi, né c'è motivo di critica o disillusione. Quei bravi ragazzi dei partigiani avrebbero tanto combattuto e sofferto per portare o riportare al potere l'attuale classe dominante. E c'è invece, con varie motivazioni, chi fa del concetto àel <<secondo Risorgimento >>un concetto <<d'opposizione », ne sottolinea la carica polerr1ica o il richiamo ai prob~emi tuttora insoluti e assai gravi della . ' nostra soc1eta. Pavone - e giustamente - gradua il passaggio dall'una all'altra interpretazione, coglie sottilmente le sfumature che pur vi sono nei campi opposti e che rendono più difficile una cosf rigida contrapposizione. Eppure, per ridurre ai minimi· termini la questione, non c'è dubbio che il contrasto sussiste, a riflesso del contrasto o della lotta politica generalmente intesa. E vien fuori la domanda: prevale oggi l'accezione <<reazionaria», o conservatrice tutt'al piu, del termine <<secondo Risorgimento » ? quella <<democratica >>e certamente piu rispondente alla realtà dei fatti come si sono svolti nella Resistenza? BibliotecaGino s·anco
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