Idee della Resistenza 1439 co di Marsala (Menotti-Garibaldi a Barattieri: « Tu hai ravvivato in Africa lo splendore delle vittorie garibaldine! »). C'è dunque -· non c'è dubbio - nella nostra tradizione << un garibaldinismo andato a male » che filtra giu giu nella storia sino al fascismo. Anche se, evidentemente, non tutto << il garibaldinismo >>, come punta piu avanzata del Risorgimento, ha avuto una sorte siffatta. C'è anzi da osservare che la parte piu viva, piu generosa di esso, non solo non perisce o si consuma, ma costituisce come il seme gettato in un nuovo terreno e destinato a fruttare lungamente: e la figura di Andrea Costa risulta esemplare in tale senso, rappresenta uno dei tramiti preziosi fra il Risorgimento e il nascente movimento socialista. In conclusione, riguardo alla questione suscitata dal saggio del .Pavone sulla << eredità del Risorgimento », si può osservare che egli ha perfettamente ragione a considerarla una << questione reale» della nostra storia, ron1pendo lo schema troppo semplice e a5tratto, del Risorgimento e élell'Antirisorgimento, e della conseguente clerivazione << antifascismo >> e << fascismo >>. Le cose si sono svolte in modo assai più complesso e quanto ho osservato sull'argomento dovrebbe servire a confermare l'intreccio dialettico che è implicito nel saggio. Vengo ora a trattare la seconda questione, relativa questa alla Re- . s1stenza ar1nata. Pavone svolge assai bene la prima parte del tema, segue attentamente la polemica sul Risorgimento nella stampa antifascista del periodo '-... dell'esilio e della cospirazione, esamina con scrupolo le fonti e le testimonianze. E' una specie di esploratore in un mondo ancora in gran parte ignoto alla nostra stor~ografia che s'è arrestata, in pratica, agli anni dell'origine del fascismo e del suo avvento al potere, fornendoci per il periodo successivo al '26, e fino al '42, solo qualche anticipazione o qualche prima indicazione. Chi conosce le difficoltà che comporta un tale esame, a cominciare dallo stesso reperimento della stampa antifascista, dispersa e nascosta in cento diversi luoghi, no~ può se non apprezzare l'utile e intelligente fatica che egli ha compiuto. C'è però un salto di qualità abbasta~za evidente fra la prima e la seconda parte del saggio, fra il periodo deUa cospirazione antifascista e quello dell'inizio della lotta armata. E questo salto non deriva soltanto dal fatto che Pavone ha trovato ancora maggiori difficoltà a documentarsi, a rintracciare le citazioni e le testimonianze nelle fonti a stampa del periodo '43-'45, ancora .piu disperse, frammentarie, difficili da scovare di quelle del periodo precedente (sarebbe stato necessario - a· mio· avBibliotecaGino Bianco
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