I I tole1naic i 1429 mento di studi, di una duratura prevalenza dei valori di prestigio di certe discipline su altre, e cosi via. Ma forse gli specialisti del sistema non sono al corrente che esistano tecniche specialistiche per la valutazione di questi fenomeni, e quindi lascia1noli andare. Se da questa parte l'esiguità degli argomenti e dell'informazione culturale denunciano l' irrilevan.za ormai di qualsiasi piroetta idealistica, dalla parte del marxismo ortodosso il tentativo di allargamento e di apertura vien condotto, apparentemente almeno, in 1naniera piu meditata. L'intenzione di Lucio Colletti, in un articolo sul marxismo come sociologia, è di dimostrare che, contro i due tipi di concezioni che egli crede di identificare come prevalenti nella storia del pensiero dell'ultimo secolo ( da una parte quelle positivistiche, che concepiscono l'uomo come interamente naturale, e quindi la sua attività come una semplice maglia nella catena causale degli eventi naturali, e dal!'altra quelle piu o meno apertamente idealistiche, che concepiscono l'uomo unicamente come fatto storico e culturale; da una parte cioè quelle che si limitano allo studio del solo << livello » materiale, dall'altra quelle che si limitano al solo <<livello>>ideologico) il marxismo godrebbe della superiorita di concepire l'uomo come fatto di natura e storia insieme, di studiarlo congiuntamente al << livello » materiale e al << livello » ideologico. Ora, si sa che qualsiasi sistematica concezione del mondo si pone .. ad un certo punto come unificazione, o sintesi, di due «distinti>> che essa individua nella storia del pensiet·o che la precede. Per un certo verso, questa è proprio la sua funzione specifica, ed in essa t1"ovatemporanea validità ai fini di una trasmissione della tradizione sistematica del . pensiero umano. Nell'articolo in questione però, non troviamo né una convincente classificazione delle correnti di pensiero trattate ( ma questo sarebbe secondario) né - ed è invece la mancanza di fondo - la se1nplice preoccupazione di dimostrare che le contrapposizioni abboz.zate siano fondamentali, o abbiano anche solo la minima importanza, agli effetti della fondaz-ione di una scienza della società. N u!la che ci dica cioè se un complesso di proposizioni clie permettano di prevedere, in condizioni date, le conseguenze di certe azioni, e insieme di verificare la validità di tali previsioni, è possibile solo per chi crede che l'uomo è storia, o solo invece per chi crede che l'uomo è natura, o solo invece per chi crede che l'uomo è natura e storia insieme. Se si è convinti, andando perfino a chieder lumi a Lenin, che il chiniico che voglia rispondere alla domanda « che forza è l'affinità chimica>>o il biologo che si domandi che cosa è la vita e la forza vitale, o ancor piu lo psicologo che ragioni intorno alla questione: << che cosa è l'anima», sono in realtà dei metafisici che, incapaci di indagare di fatto i processi chimici, biologici, psichici, si perdono in teorie e in eluBibliotecaGino Bianco
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