• 1428 Commenti' e i sistemi del mondo durano lo spazio di un mattino. Sollecitazioni culturali di ogni genere, nuove scoperte, nuovi metodi, nuove esperienze si moltiplicano, premono da tutte le parti. Il sistema diventa come un pesante vascello che non sa piu raccogliere i venti: ecco allora qualche mozzo piu audace (ma non tanto da buttarsi in acqua e nuotare con le proprie braccia) darsi da fare per aggziungere qua e là una vela, un fiocco, e captare almeno ai margini qualche soffio nuovo. Sono tentativi deviazionistici su rotte che non condurranno a nessuna riva. Oggi è il momento delle scienze socialt, e i sistemi del mondo sono quindi indaffarati a misurarsi con i problemi che nascono da una considerazione scientifica delle leggi che regolano i rapporti fra gli uomini. In Italia, dove gli specialisti in ststemi abbondano, poiché è tanto piu nobile e piu facile specializzarsi nei sistemi piuttosto che in precise tecniche scientifiche, vediamo da una parte gli ultimi pupilli dell'idealismo darsi ai virtuosismi per scoprire, nel 1959 (vedi un recente numero di un settimanale radical-crociano), La sociologia e rivendicare a Croce la formulazione piu esatta delle funzioni di questa « scienza utile », e ai crociani gli studi sociologici pi¼ importanti, e via discorrendo 1 • Sarebbe da consigliare ai bravi intuitori dello Spirito una serie di ricerche miranti a valutare i fattori che agiscono sull'orientamento di generazioni di studiosi verso l'una piuttosto che l'altra disciplina, verso certi interessi speculativi o verso certi tipi di ricerche; in mod_o per esempio che venga in chiaro quali sono stati in Italia gli effetti in questo senso d-i una certa organizzata egemonia del sistema idealistico, di un certo ordina1 Riprendendo l'argomento in risposta a una lettera inviatagli da Renato Treves sullo stesso settimanale, l'autore in questione accanto alla strabiliante informazione che si dovrebbe alla filosofia crociana di aver introdotto e fondato la distinzione fra metpdo individualizzante e metodo astraente, afferma che tale distinzione non vien riconosciuta dagli << anti-crociani » professionali. Ora, a parte che non c'interessa sapere come la pensino, né chi siano, né se esistano coloro che esercitano tale davvero poco proficua professione, se si vuol intendere che c~i non è crociano non riconosce la distinzione fra metodo· astraente e metodo individualizzante, si mostra solo scarsa confidenza con la letteratura sull'argomento. Ben piu rigorosa e accettabile è, per fare un esempio, la fondazione che di questa distinzione dà l' Abbagnano, (in scritti raccolti in un recente volume) il quale la considera del resto nella misura di una « relativa autonomia », e la riferisce soprattutto alla natura degli strumenti a djsposizione delle varie discipline. Personalmente aggiungeremmo che la stessa argomentazione dell' Abbagnano sembra dare forse un peso insufficiente al presupposto generalizzante che ,pur fonda l'attività in prima istanza individualizzante del sapere storico, e che quindi permette di conferire significato, implicito o esplicito, alle scelte della ricerca storica. Ma queste sono correzioni che si possono proporre a partire da discorsi fondati sulla considerazione degli strumenti e dei significati delle ricerche, e non a chi scende sul terreno armato della lancia e corazza di una metafisica psicologistica che mitologizza ragione e intelletto, e. si affanna pesantemente ad infilzare la << mobile, varia, imprevedibile realtà storica e umana », ritener la quale però non fa scienza, e neppur conoscenza e neppur azione, ma solo ineffabile retorica. BibliotecaGino Bianco ·
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