Passato e Presente - anno II - n. 11/12 - set.-dic. 1959

1628 Segnalazioni ·ma anzi accentuando, la libertà dei singoli; nel sensofi in altre parole, di aver saputo ridefinire il significato di ·democrazia e del ruolo delle istituzioni democratiche in maniera .da conciliare l'eredità fondamentale dell'individualismo occisociale e collettiva di un'èra indudentale con le esigenze della vita striale. Ciò poté avvenire in larga misura perché, rileva l'Einaudi, mentre << la vittoria dei totalitarismi fu la vittoria di coloro che negavano la supremazia della politica e delle idee, eh esospinsero violentemente la classe poli tica in secondo piano per promuovere il trionfo dei tecnocrati e degli esperti, dei dialettici del materialismo storico, dei sostenitori dell'ineluttabile », negli Stati Uniti vi fu invece << una rivoluzione dei pensatori politici che sostene:.. vano 1a supremazia della decisione politica, ,di decisioni politiche successive, raggiunte per tentativi, con la discussione di coloro che sostenevano il diritto dei leaders politici a par lare in nome dell'interesse generale. Fu la rivoluzione . degli uomini dotati di idee, per quanto confuse e éontraddittorie potessero essere, ina tuttavia applicabili, anche magari solo in misura ridotta, ai problemi urgenti che la comunità americana si trovava di fronte. Fu -i1 trionfo dei non-p,ianificatori e degli "esperti dell'inefficienza", i quali, ciononostante, conferirono un senso di ordine e direzione allo sforzo collettivo». Appunto questa vena in certa misu~a irrazionale presiedette al New Deal, questa vaBibliotecaGino Bianco rietà di uomini dalle origini cosi diverse e dai. cosf diversi propositi che pieni di entusiasmo accorsero a Washington per mettersi al servizio della rivoluzione rooseveltiana impedf che si creasse uno << stato burocratico >>. Come osserva ancora l'Einau.di, « 'l'entusiasmo e la confusione, l'eccitazione e l'ansia di sperimentare, erano troppo grandi perché potesse instaurarsi un processo di ossificazione ». Molti potranno ribellarsi a questa· interpretazione del New Deal come una rivoluzione delle idee, dei politici anziché dei tecnocrati, degli esperti; e pensando a H~gel, Marx e Lenin potranno p·rotestare che l'esperimento sovietico era ed è ben piu di quello americano intimamente legato ~d un profondo contenuto intel'lettuale. Al che si potrebbe semplicemente rispondere che la rivoluzione russa è stata la rivoluzione dell'idea, quella rooseveltiana la rivoluzione delle idee; la differenza c'è ed è rilevante, si tratta anzi di due cose antitetiche. L'analisi che l'Einaudi fa dei ca- , ratteri del New Deal, dei nuovi strumenti di governo da esso approntati, ,della radicale trasformazione non solo economica ·e politica, ma pure di costumi e di mentalità,. che ad esso si riconduce, è precisa e seria, anche se non di rado piuttosto schemat~ca e priva di ariosità e vivezza. Alquanto inadeguate sono tuttavia le pagine dedicate a due dei piu assillanti problemi che travagliano la società americana attuale: sindacalismo e rapporti razziali. Nell'uno come nel-

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