Cronache di Einaudi 1611 mente staccata dallo svilup·po storico generale della società ed è quindi incapace di cogliere il nuovo che matura e si sviluppa al di fuori di schemi e formule precostituite. Non ~eraviglia perciò che la terapia basata sulle norme di questa dottrina non abbia dato i frutti sperati e che l'Autore debba confessare che « a distanza di un sessantennio, quando parrebbe di doversi trovare dinanzi a problemi ~orti e seppelliti, ci si accorge che i piu degli argomenti allora toccati sono tuttora vivi; e che la speranza di veder risolto qualcosa forse è un'utopia » (p. XII). Che la speranza che con·fidi in quei precetti e in quei metodi sia utopi- . stica sembra potersi senz'altro affermare: questo primo volume delle Cronache ne dà una viva e convincente dimostrazione di fatto. Ma anche . . 1~ teoria ha definitivam~nte abbandonato quelle posizioni, concen°:ando piu realisticamente le sue ricerche in campi d'indagini dove prevalgono i temi imposti dalle tendenze ( ossia dai camb-iamenti) del cap•italismo contemporaneo. E qui, negli economisti che più particolarmente studiano q·uesti problemi ci pare senz'altro rilevabile (e rilevante) l'influenza della concezione marxiana. Erede della · grande tradizione liberale che nella ~ienza economica italiana si riassume nel nome di Francesco Ferrara, e continuatore della tradizio:11e degli uomini politici del Risorgimento, Luigi Einaudi ha . . continuato· a percorrere la loro strada anche quando tempi e situazioni mutate avrebbero richiesto e richiedevano nuove vie. Le Cronache sono la prova di una coerenza e di una fedeltà a tutta prova verso quel corpo di dottrine, ma sono anche la dimostrazione della loro sterilità nelle .applicazioni pratiche. Da esse comunque scaturisce un grande insegnament9 di severa serietà scientifica e di profonda coerenza morale che spno le basi non periture della grandez~a del loro ·Autore. LUIGI OccHIONERO • • BibliotecaGino Bianco
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