Passato e Presente - anno II - n. 11/12 - set.-dic. 1959

Cronache di Einaudi 1609 starà bene, cesseranno le lagnanze, ed i partiti socialisti piu non potranno far credere al popolo che la salute stia nel regolamentare ogni cosa, nel far intervenire lo Stato in ogni minimo atto della vita privata a tutela dei deboli>> (ibid). Il fine strumentale. di questa nuova politica non potrebbe risultare piu chiaro. L'altra destinataria delle esortazioni è, subito dopo, la classe lavoratrice, alla quale viene ricordato che·« i motivi principali, per cui in Italia la miseria in alcuni distretti è grande e i salari sono ridotti a un livello bassissimo, non si devono ricercare nell'eccesso degli abitanti in senso assoluto, ma nell'eccesso relativo alla pochezza della nostra produzione e al difetto di equilib,rio economico fra i vari fattori della _produzione» (p. 166). Da cui riesce facile concludere che << coloro che . in Italia vogliono seriamente intendere ad una politica seria di· elevamento ·delle condizioni del nostro proletariato devono sovratutto avere in mira questi due scopi: crescere la produzione nazionale e ristabilire l'equilibrio fra i fattori della produzione» (ibid). Prima di poter discutere « i problemi di distribuzione del reddito, che a ragione occupano tanta parte delle aspirazioni dei partiti operai inglesi', americani e australiani>> (ibid), in Italia è d'uopo risolvere in via pregiudiziale questi due proble~i. Poiché << nessuna politica economica sarebbe tanto nefasta per le classi operaie quanto quella la quale pretendesse di aumentare i salari dei lavoratori a spese dei profitti degl'imprenditori e degl'interessi dei capitalisti» (ibid). Le classi lavoratrici avevano tutto da guadagnare ad appoggiare le classi padronali nella loro azione intesa a dare un piu razionale assetto economico allo Stato, ad accantonare ·ogni progetto di regolamentazione sociale, tolte quelle << le quali siano imperiosamente richieste da motivi di igiene, di moralità e di tutela della razza contro la degenerazione fisica conseguente all'eccessivo lavoro... alle fatiche durate in locali malsani, ecc. » (p. 162), a favorire il ripristino di una atmosfera di ·fiducia (magari rinunciando ad azioni rivendicative) per favorire l'afflusso dei ca·pitali esteri verso l'Italia e il .ritorno agl'impieghi . produttivi. dei capitali indigeni che le incertezze della situazione avevano in-dotto al tesoreggiamento o all_'investimento in titoli di rendita. _E ad · ogni buon conto rimaneva loro aperta l'emigrazione, << l'esodo della . parte esuberante della nostra popolazione>> (p. 171) che avrebbe dovuto incanalare « tutte queste forze vive, 'ed inutili nella madre patria>> (ibid), · verso i territori che ne avevano bisogno, ~pecie l'America Latina. Si auspicava, nelle lotte del lavoro, una neutralità assoluta dello Stato che, assicurando l'ordine, impediti ·gli attentati alla libertà di lavoro e garan- ' Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==