1602 Giuliano Amato tangibile al di là del quale gli operatori economici, mimetizzati, agiscono senza controlli. A q~esto punto è strettamente legato quello relativo alla struttura delle società per azioni, alla concentrazione di potere che tramite esse si è verificata, nonostante la legislazione rivolta a tutelare il regime concorrenziale. Lo studio che in ·proposito è stato fatto dal Berle (T he 20th century capitalist revolution ), il quale, si noti, è un giurista, avvocato e insegna11te di diritto commerciale all'Università di Columbia, esprime l'incapacità del ,diritto ad imbrigliare quella realtà economica ~ la traduce in una chiara rinuncia; e ciò, nonostante quanto esplicitamente egli dice circa la sterilità degli istituti giuridici, accade forse contro i suoi intendimenti: il Berle infatti tende implicitamente ad adeguare il diritto alle nuove realtà, ad immettere in esso, per aggiornarlo,, un nuovò contenuto. Cosf prendendo una strada completamente diversa da quella del formalismo cui abbiamo sopra accennato. Le grandi corporations americane, ormai qualificate istituzioni pubbliche, conformemente ·alle attività che svolgono ed ai settori in cui le svoigono, sono dal Berle ritenute idonee a realizzare un sano sviluppo economico e sociale, non essendo questo incompatibile con la concentrazione del potere economico: gli strumenti per evitare gli abusi, per garantire la collettività circa il buon funzionamento degli organismi responsabili non sono piu da ricercarsi nei tradizionali istituti foggiati dal diritto, rivelatisi impotenti dinanzi a tutto ciò, ma in quella che il Berle chiama « la coscienza del Re », cioè nell'illuminato uso dei suoi poteri che ogni consiglio di amministrazione, che sia responsabile e cosciente, è in grado di fare. Compito del giurista è oggi quello di permetterne e di perfezionarne il funzionamento. E lo Stato, anziché rivendicare a sé l'esclusiva direzione di certi settori deve ormai agevolare la pubblicizzazione delle istituzioni che se ne sono, senza danno per alcuno, impadronite. Se questo è il risultato finale cui il giurista ha saputo giungere di fronte a ciò che doveva studiare e, per parte sua, risolvere, è evidente la sua resa: non era certo dando valore pubblico alle decisioni prese nell'esplicazione dell'autonomia privata, senza che questa, come tale, ne debba risultare intaccata, che dovevano essere risolti i problemi del nostro tempo. Se l'indirizzo di cui è espressione il Berle, immergendo _il diritto nella realtà economica e sociale, ha completamente asservito il primo al1' andamento da questo assunto in virtu delle decisioni liberamente prese dai pochi che la dominano, quello -di marca piu spiccatamente europea, del quale abbiamo visto i risultati prima, è fallito a sua volta completaBiblioteca Gino Bianco
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