REALT A' EC·ONOMICA E DIRITTO Leggendo " Capitalismo mondiale e cartelli tedeschi" di Lador-Lederer. Il libro del Lederer ( Capitalismo mondiale e cartelli tedeschi, Einaudi, Torino 1959, pp. 400) porta alla luce', con una documentazione vasta e minuziosa, la « vera » realtà del nostro secolo: quella della vita e <lei rapporti delle grandi industrie mondiali, ruotanti attorno alla attività dei Konzern tedeschi, esaminata dall'autore per il periodo tra le due guerre n1ondiali. N·on è un'opera il cui contenuto possa essere in breve riassunto: ci limiteremo a chiarirne i risultati e le linee essenziali, per poi esaminare particolarmente alcuni problemi suscitati dai dati e dalle considerazioni forniti dal Lederer. Il quale, attraverso le dense pagine del suo libro, dimostra e rende evidente il carattere strumentale del regime nazista nei confronti di una struttura economica che aveva scelto una sua via per svilupparsi e consolidarsi: la novità e l'importanza dell'opera non stanno certo nell'averci fornito questa <<notizia», bensf nel modo con cui è riempita di inoppugnabile contenuto la teoria politica, interprete del1' a~damento e dei risultati ·dell'interdipendenza fra realtà economica e forme politiche: tanto ·piu che sono studiati problemi e ricavate conclusioni relativamente a fenomeni piu generali di quelli riguardanti specifìcata1nente il nazismo. Ci viene cosf presentata la politica dei maggiori gruppi econon1ici tedeschi al tempo delle trattative per la pace dopo la prima guerra mondiale: avendo preso la politica del governo, conformemente a quanto stabilito nei trattati internazionali, un indirizzo da essi ritenuto sfavorevole ai loro interessi, e ciò nonostante la partecipazione in veste semiufficiale dei loro principali esponenti (Stinnes, Thyssen ed altri) a conferenze fra rappresentanti degli Stati (vedi la conferenza di Spa nel 1920), i gruppi economici svilupparono una loro autonoma linea di azioBibliotecaGino Bianco
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