Passato e Presente - anno II - n. 11/12 - set.-dic. 1959

Punti fermi in Slovacchia 1579 nella sola Slovacchia. Vi sono problemi complessi, che non si possono facilmente riassumere per grandi capitoli e contenere in breve spazio. Cercherò, tuttavia, di esporre quelli che a me sembrano gli elementi essenziali di valutazione per la comprensione della realtà che ci siamo proposti di illustrare. Va innanzitutto sottolineato che, come oggi fa la borghesia italiana, anche quella cecoslovacca si era sempre vantata di aver realizzato la riforma agraria. In realtà, sotto il governo della prima Repubblica, la « riforma agraria » si trascinò per quasi venti anni e si arenò in u.q. pantano di corruzione, di protezionismi e di pratiche burocratiche. Indicativa al riguardo può essere la seguente tabella, relativa al territorio della sola Slovacchia 11 • Superficie soggetta a -riforma . . . . 1.407.000 ettari Terra restituita o lasciata agli ex proprietari 722.449 » Terra dei proprietari assenteisti assegnata ai grandi proprietari . . . . . . 75.225 >> Terra boschiva assegnata ad imprese boschive 311.621 » Terra assegnata ai piccoli contadini compresa quella assegnata ai proprietari ricchi fino a 30 ha. . . . . . 298.154 » 100,00% 51,35% 5,32% 22,14% 21,19% Tale azione di riforma dopo ci1:"'caventi anni era giunta praticamente a questi risultati: 981 grandi proprietari, soggetti a riforma, poterono co.nservare le proprie aziende con una superficie media di 730 ettari (la legge stabiliva un limite di 250 ettari). La nuova borghesia agraria ricevette 564 grandi aziende di 133 ettari, mentre ai medi coltivatori (compresi quelli più ricchi con una proprietà fino a 30 ettari) fu assegnata in media un ettaro e mezzo. Alla stragrande maggioranza di contadini poveri non fu assegnato, invece, piu di mezzo ettaro. La riforma cosf attuata dimostrò, in modo evidente, come la borghesia non fosse in grado di risolvere i problemi fondamentali dei contadini, i quali, anzi, furon·o sottoposti ad una press,ione economica e fiscale inaudita, mentre gli uomini del partito agrario an-davano affermando: « la campag-na è una sola famiglia». Allo stesso modo si comporta oggi, in ltaliia, la organizzazione facente capo all'on. Bonomi, che propugna la formula fallace e ingannatrice del « fronte rurale », che in pratica reali~za la subordinazione economica e politica dei 11 G M . • ARIANI, op. ctt. ·Biblioteca Gin.o Bianco

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