1572 Giuseppe Avolio sono stati ancora risolti i piu elementari pro·blen1i dell'organizzazione civile; con una industria asfittica e relegata nelle zone di Napoli~ Bari, Taranto e Palermo; con una agricoltura che, malgrado i provvedimenti di riforma fondiarja - ins~fficienti e realizzati in modo paternalistico dai gove.rni democristiani sotto la spinta poderosa delle masse popolari - si basa ancora su arretrati rap·porti di proprietà ed è, pertanto, strutturalmente incapace di resistere alla pressione schiacciante e congiunta dei monopoli e dei dominatori del mercato e dove l'azienda e proprietà contadina, piu che nel Nor•d, si trova praticamente allo sbaraglio di fronte alle esigenze nuove delle riconvenzioni e dell<; trasformazioni determinate dall'entrata in vigore del MEC; un Italia meridionale, dove la disoccupazione endemica, agricola e industriale, che alimenta vaste correnti di emigrazione all'estero e all'interno, rappresenta tuttora una piaga cancrenosa, che tutte le vantate «provvidenze .. » governati ve a favore del Mezzogiorno non sono riuscite a sanare. Esistono, cioè, come sommariamente ci siamo sforzati di ricordare, due ltalie profondan1ente diverse tra loro, e, per molti aspetti, contrapposte. Analoga a queJla dell'Italia era, grosso modo e sempre dal punto di vista economico-sociale, la situazione della Cecoslovacchia pri1na della guerra. Anche qui, infatti, il paese poteva co.qsiderarsi, praticamente, -diviso in due. Da un~ parte 7 le regioni settentrionali, cioè la Boemia e la Moravia, fortemente industrializzate, con fabbriche e sistemi produttivi tra i piu. progrediti; dove era stato p·ortato a compimento, nelle sue direttrici strutturali, il processo di trasformazione dell'econo·mia agricola; pratica.n1ente, senza il feno111eno della disoccupazione di massa; con un tenore di vita medio elevato e. uniforme.mente -distribuito; con forme avanzate di attività economica e culturale. E, dal~'altra, parte, la Slovacch.ia, regione meridionale, che presentava tutti i caratteri, di una società arretrata, con una economia prevalentemente agricola, senza industrie di qualche rilievo, con un pauroso feno1neno di disoccupazione di n1assa, che alimentava vaste correnti di e.migrazione verso -l'estero; con forme di organizzazione sociale, nelle campagne,_ che evocavano ancora caratteristiche di tipo feudale, e la proprietà della terra concentrata nelle mani di pochi signori e dei rappresentanti della Chiesa. Una regione, cioè, sottosviluppata come il -Mezzogiorno d'Italia. Naturalmente, se ci spostiamo dal piano economico-sociale e intendiamo allargare il discorso ad altre considerazioni ·d'ordine piu proBibliotecaGino Bianco
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