Passato e Presente - anno II - n. 11/12 - set.-dic. 1959

PUNTI FERMI DELLO SVILUPPO ECONOMICO IN SLOVACCHIA I. - Sopratutto in questo dopoguerra è stato spesso stabilito da molti, uomini politici e studiosi di economia, un parallelo tra la si~uazione italiana e quella cecoslovacca, specialmente in riferimento alla esistenza per entrambi i paesi, in forme certo diverse ma non troppo distanti, di una « questione meridionale». · Ed in verità, facendo una panoramica a grandi linee, tra la situazione economico-sociale dell'Italia di oggi e quella della Cecoslovacchia di prima della guerra, si possono riscontrare aspetti sicuramente comparabili. Il nostro paese si può considerare, infatti, diviso in due. Da una parte, l'Italia settentrionale, che globalmente si presenta con il volto di u?a società moderna, progredita; dove esiste una forte concentrazione industriale che per taluni settori può competere, forse vittoriosamente, con i paesi piu avanzati dell'Occidente europeo; con una agricoltura che ha risolto alcuni dei problemi fondamentali della ~ua struttura e presenta zone ad alta produttività e reddito, dove la stessa azienda e proprietà contadina ·trova, per lo sviluppo della cooperazione, un suo << luogo economico». Naturalmente, anche nel settentrione, non mancano « zone depresse »: si pensi al Delta padano, a t1na parte del Vèneto, alle zone di montagna e di collina, sop1 ratutto del Piemonte e dell'Appennino fino all'Umbria e alle Marche, ma nel complesso, sono marginali, come marginale è anche il fenomeno della disoccupazione, che non raggiunge le punte e gli aspetti drammatici e di 1nassa delle altre zone del paese. Dall'altra parte, abbiamo l'Italia meridionale che, tranne poche e ristrette isole di progresso, si presenta, invece, all'occhio dell'osservatorè, complessivamente, con il volto di una società arretrata, dove non ·s.ibliotec Gino Bianco

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