Passato e Presente - anno II - n. 11/12 - set.-dic. 1959

1544 Giovanni Busino una precisa coscienza •dei propri diritti. Fin quand_o l'amministrazione malese non intaccherà il loro potere economico, questi cittadini di seconda categoria accetteran.µo - o meglio subiranno - lo status quo. Ma fino a quando dure~à questo status quo? Non molto ancora; or1 mai la Malesia· si trova di fronte ad alcune scadenze: negli anni a venire, o stabilirà il controllo •delle nascite e procederà ad una pianificazione globale, o rischierà il caos economico e l'anarchia politica, e perderà nel contempo le grandi conquiste raggiunte. Affinché il << birth con~rol » e la pianificazione, per settori o globale, non -rimangano affermazioni astratte, le basi dello Stato -dovranno essere allargate· e rafforzate. In altri termini, il monopolio dei cittadini di razza malese deve essere infranto. Lo Stato dovrà essere la casa di tutti. Oggi si può incominciare inserendo nell'amministrazione della giustizia, nell'insegnamento, nei servizi tecnici federali e statali, ed in tutte le amministràzioni locali, malesi •di razza pachistana cinese ed indiana. Domani sarà più difficile. Una siffatta inserzione faciliterebbe la scissione del potere politico da quello religioso, a livello statale come a quello federale, e perciò .stesso assicurerebbe l'effettiva in~~pendenza ed imparzialità della Federazione. Se i problemi economici non sono troppo assillanti, quelli giuridicopolitici invece cominciano a diventare seri. Il grande problema della Malesia d'oggi è dunque: la fondazione dello Stato come supremo moderatore e regolatore della vita delle comunità razziali. Quali i~segnamenti si possono ricavare dall'esperienza malese? Il lettore giudichi. Seguire la Malesia lungo la strada del potenziamento agricolo? Forse è possibile, ma non si dimentichi che le campagne malesi non sono sovrapopolate come quelle meridionali. Quivi -necessita l'assistenza e la consulenza tecnica, ma piu ancora la ridistribuzione territoriale. Può darsi che vi siano delle regioni ove i miglioramenti siano possibili; ma per la maggioranza •delle altre si trat"ta di rive~sare masse enormi di uomini verso le città industriali. Solo cos1 si potrà .tentare qualcosa nelle campagne meridionali, e innanzitutto rimboschire; rimboschire ed ancora rimboschire. L'esempio malese, d'un paese ricco e senza s,quilibri territoriali, prova che per far fronte alla fame ed alla miseria civile non v'è, alla fin fine, che una soluzione: pianificare gli interventi, controllare le BibliotecaGino Bian·co

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