Passato e Presente - anno II - n. 11/12 - set.-dic. 1959

Petrolio in Sicilia 1505 lista all'uomo •della strada, la parola petrolio non suscita ·piu che amara ironia. Una volta che un pozzo è stato costruito, non c'è piu bisogno dei 76 uomini necessari alla sua installazione 3 • Nondimeno non si può negare l'influenza del petrolio: ,per esempio, il ritmo delle costruzioni ,è cresciuto in pochi anni ,del 600%; il risparmio, ~a circo- , lazione di automobili e ,di denaro sono in au·mento e i quartieri moderni della città ·sono abbastanza graziosi. Non bisogna dimenticare i 500 dipen,denti della Gulf. Anche se italiani al 90%, co,me tiene a precisare l'avvocato Pignatelli, essi sono siciliani in una percentuale assai piu limitata e i tirocini di formazione professionale negli sfruttamenti della Qulf in Turchia, a Mozambico o nei laboratori di Pittsburgh, interessano un numero ridottissimo di ragusani. Ma il ,petrolio è stato di aiuto per la verticalizzazione della vecchia fab,brica di asfalto vicina, verticalizzazione richiesta ·da tempo dal personale e facilitata quando il petrolio fu ceduto sul ·posto a un prezzo quasi tre volte minore: l'aggiu!}ta di una cementeria, seguita a breve distanza dalle rriaterie plastiche, ha permesso -di mantenere l'operaio effettivo invece di licenzi~rlo, e perfino di prendere in consideraz,ione un leggero aumento di occu.pazione. D'altra parte, a breve distanza, il petrolio di Ragusa ha per-messo lo svilup·po della raffineria di Augusta, della centrale termica Tifeo e la nascita dell'enorme fabb,rica di concimi Sincat d,i _Siracusa. Esso rappresenta dunque una specie di catalizzatore e sembra dover costituire un << polo di sviluppo >> per la Sicilia orientale. Ma se ne giudic~ assai elevato il costo, in ·quanto queste grosse fabbriche del litorale siracusano hanno beneficiato degli aiuti della regione e della Cassa del Mezzogiorno in modo assai sproporzionato ris·petto ai loro effettivi e al denaro disponibile per il resto dell'isola; d'altra parte, esse si sono riservati la maggior parte dei prestiti de1la Banca Internazionale. · Un'amara ironia fa sf che il p~trolio utilizzato nella raffineria di Augusta sia ragusano solo in parte. Nel 1957, su 2.500.000 tonnellate impiegate, 1.400.000 venivano -dall'estero (Medio-Oriente soprattutto), 826.000 da Ragusa, 491000 da Gelà. Nel 1958, la partecipazione siciliana era ancora scarsa: 712.000 tonnellate per Ragusa e Gela insieme, 2.469.000 per il petrolio estero. La _Gulf ~sporta l'eccedenza del suo petrolio ragusano nelle sue raffi11er-iein Olanda e in Belgio, con la propria flotta. Chi si occupa dei bilanci finanziari del petrolio a Ragusa si trova davanti masse ,di cifre. La Gulf fa vedere di aver versato alla regione . 3 LA CAVERA: << Il ·petrolio è l'industrializzazione della Sicilia>>. Congresso di Gela 1958. Bibl u el;a Gino Bianco

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