Passato e Presente - anno II - n. 11/12 - set.-dic. 1959

1412 Commenti, ro che le classi dominanti, per esempio in paesi come l'Italia, si ripromettono da essa una piu efficace << conservazione dell'ordine » e l'immancabile rafforzamento dell' << autorità dello Stato». Ma nello stesso tempo la distensione, per il fatto stesso di rompere le artificiose cristallizzazioni di forze e le attese apocalittiche della guerra fredda, pone le condizioni per una contro// ensiva del movi1nento operaio. Dopo anni di sconfitte il proletariato vede indebolirsi il fronte unico antipopolare saldato da terrori manichei e da prospettive di catastrofe, mentre non può piu affidarsi all'implicita speranza di una solu.zione << dall'esterno ». Alla lotta dei lavoratori all'interno di ogni singolo paese, e nei paesi dipendenti anche contro l'oppressione straniera, è ormai rimessa la speranza unica e irrinunciabile di una . ' societa nuova. c. g. r. Continuità della politica sovietica. Nell'interpretazione dei recenti fatti di politica internazionale prevale, a mio avviso, nella nota di Caracciolo, il tono ottimistico che scaturisce dalla convinzione della novità della politica kruscioviana e dal giudizio sostanzialmente positivo che se ne deve trarre. A me non pare che il cambiamento, indubitabile, della politica sovietica sia da ricondurre troppo intempestivamente alla originalità delle concezioni personali di Krusciov o ad una sua svolta ideologica. Ragioni di prudenza vorrebbero, prima di concludere per la "rottura" del nuovo corso sovietico, che si cercasse di esaminare preventivamente, tenendo presenti le nuove condizioni oggettive e i mutati rapporti di forza tra URSS e Stati Uniti, se il cambiamento di rotta non sia piu apparente che reale e, in ogni caso, se davvero miri a spostare la strategia e gli obbiettivi finali del comunismo sovietico. Una certa sclerosi, una certa rigidità di manovra e un'applicazione spesso meccanica di espedienti tattici era chiaramente avvertibile negli ultimi anni del regime staliniano in prol~L-ngataagonia. L'adeguamento di Krusciov, pronto a cogliere le esigenze nuove, è apparso quindi piu brusco: era quasi inevitabile che la linea politica apparisse spezzata in corrispondenza del passaggio del potere da una mano all'altra. Si pensi poi alla vistosa propaganda, alla clamorosità obbligata del· XX congresso, alle irruenze proprie del temperamento personale del nuovo leader. Non ci sembra inutile tentare di interpretare i dati obbiettivi di cui possiamo disporre sulla politica krusceviana secondo una linea di coerenza con la tradizione sovietica. 1) Che l'URSS dovesse uscire dalla fortezza, assediata non appena BibliotecaGino Bianco ·

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