Alberto Caracdolo .. blicato importanti raccolte, come la Inchiesta sulla piccola proprietà coltivatrice formatasi nel dopoguerra (1929-1939), introdotta da G. Loren- . zoni e formata da dodici volumi regionali, l'altra su Lo spopolamento montano in Italia (1932-1938), diretta da U. Giusti e con otto volumi regionali, e quella sulle Nuove costruzioni rurali in Italia (1929-1934, ma c_on due volumi aggiuntivi del 1940-43): è noto come soprattutto le prime due costituiscano tutt'ora la base piu attendibile per la conoscenza, specialmente quantitativa, di fenomeni cos1 importanti come i movimenti nella proprietà contadina piccola e parcellare, e come la degradazione e lo spopolamento della montagna. Nello stesso periodo iniziale, particolarmente attivo, l'I.N.E.A. prese a pubblicare una serie di sedici ► Monografie di famiglie agricole, secondo il criterio del campione (19311939: la relazione riassuntiva di U. Giusti è del 1940). Pure nel 1929, iniziando con un volume di E. Turbati sulla. Calabria, fu intrapresa una grossa indagine per quanto riguarda i Rapporti fra proprietà, impresa e mano d'opera nell'agricoltura italiana. Il criterio prevalentemente descrittivo e qualitativo segue per la prima volta nel suo genere un metodo moderno, che è poi quello esposto dal Serpieri nel suo volume Guida a ricerche di economia agraria, che pone al centro del proprio interesse l'impresa, nei suoi rapporti con la proprietà e con il lavoro. Oltre a diciotto volumi regionali, la serie comprende un volume riassuntivo del Serpieri (La struttur_a sociale dell'agricoltura italiana, 194 7). Possono però ritenersi come un completamento di essa· . il grosso volume, di indagine quantitativa, curato dal Medici nel 1951 su I tipi d'impresa nell'agricoltura italiana, e la Carta dei tipi d'impresa nell'agricoltura italiana. Connessa in certo se11so è anche l'intera collana di quindici volumi su La distribuzione della proprietà fondiaria in Italia (1947). Com'è noto, questa monumentale collana·fu svolta tenendo conto dei dati catastali e in collaborazione con l'Istituto centrale di Statistica, consentendo di determinare comun~ per comune e provincia per provincia le condizioni della proprietà sia quanto a superfi~ie che quanto a reddito imponibile. I dati essenziali sono riassunti e criticati in una relazione generale a cura di Giuseppe Medici. L'attività monografica dell'I.N.E.A. va parecchio al di là di questi volumi, perché collane minori o singoli studi sono stati pubblicati in rapporto a situazi<?ni locali o a particolari fenomeni. Nell'insieme si ricava però l'impressione che dopo il primo decennio dell'Istituto, che fu fecondissimo, e dopo i contributi molto importanti forniti all'indomani della guerra, quando erano in discussione tutti gli indirizzi della economia e della politica del paese, l'attività scientifica abbia subìto da BibliotecaGino Bianco ·
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