Passato e Presente - anno II - n. 10 - lug.-ago. 1959

1288 /offre Dumazedier caffé, negozianti di articoli di pesca, sport e svaghi all'aperto, di musica, cinematografo, giornali, fotografie, libri, giocattoli, ecc. L 'intervista di numerosi tra questi negozianti ci ha rivelato un diretto legame tra i gusti che l'attività di tempo libero ha loro rivelato, e la scelta del loro mestiere. Un altro esempio. E' noto come in Francia si stia svolgendo uno sforzo sistematico di decentramento industriale. Si potrebbe pensare che la scelta del luogo di impianti industriali fosse determinata soprattutto da motivi economici connessi agli sbocchi, alle fonti d'energia ecc. 1 • Questi fattori erano davvero determinanti ancora una ventina d'anni fa. Oggi contano spesso meno di altri fattori psico-sociologici riferentisi a possibilità piu o meno grandi di conforto materiale, di svaghi ricreativi e culturali offerti dal nuovo ambiente, ai dirigenti, ai tecnici e alle loro famiglie che verranno trapiantate. E' un aspetto che sfugge agli studi puramente economici. Ora, secondo un altro funzionario del Commissariato per il piano, nel 75% delle decisioni del padronato per il decentramento della mano d'opera, questo ordine di considerazioni è determinante. Analogamente, secondo la stessa fonte, le principali ragioni di fallimento del decentramento derivano da rifiuto di tecnici o dirigenti (e le loro mogli) di accettare un ambiente in cui la vita dopo il lavoro è sottosviluppato, è una specie di « deserto culturale ». Il crescente bisogno di svago ricreativo e culturale esige per· ogni ambiente locale un'attrezzatura minima, una specie di minimo socio-culturale al di sotto del quale la mano d'opera che rimpiange o desidera la vita di una grande città giudica « impossibile a vivere » il nuovo ambiente. Si potrebbero svolgere ricerche interessanti su questo problema. In ogni -caso,.si può presumere che il dec~ntramento industriale riuscirà appieno solo se è accompagnato da decentramento culturale. Anche l'ambiente aziendale ha tendenza a -modificarsi sotto la pressione di analoghe esigenze : di qui la ricerca di un nuovo addobbo plastico e musicale delle fabbriche moderne di costruzione o di attrezza- ~ure 2 • La cosiddetta « musica funzionale », o musica del lavoro, è molto ·discussa. Essa sembra comunque riferibile a bisogni sorti fuori del lavoro. Da un'inchiesta su duecento operai di una fabbrica comunitaria risulta che essa è giudicata dalla maggioranza dei lavoratori come un prolungamento delle ore di ascolto alla radio 3 • L'idea lanciata dal Walter, . 1 G. DEssus, P. GEoRGEs, Pour une géographie volontaire de /'industrie franfatse. 2 J. FoURASTIE, ~évolution à l'Ouest, p. 95 e segg. 3 Inchiesta inedita su L'entreprise communautaire Boimondau (Valence). Biblioteca Gino Bianco · . . ...

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