' 1278 Alessandro Pizzorno è di fonte psicologico-sociale (in quanto parte da un dato « vissuto »), e solo in senso metaforico può quindi collegarsi alla nozione di accumulazione di capitale. Ma la simmetria di certe posizioni rispetto all'una e all'altra suggerisce, almeno parzialmente, una certa corrispondenza di funzioni. Abbiamo visto come esse servano entrambe a circoscrivere una zona di privilegio, a partire da posizioni funzionali alla produzione. Analogamente esse servono a circoscrivere la zona della competizione economica. Il mondo della carriera è, in regime burocratico, il luogo della competizione. Ivi, per definizione, il successo di un individuo significa, almeno potenzialmente, in maggior o minor misura, insuccesso di un altro. L'immagine popolare che vede questo mondo come una piramide con una larga base ed un vertice occupato da uno o pochissimi individui,' è in questo senso un buon modello per capire il quadro dei rapporti di carriera. L'ascesa ha luogo, quali- che siano i criteri, per selezione, e le posizioni di fronte a una selezione sono, per definizione, di tipo competitivo. E' vero quindi che là dove si verifica tensione accumulatoria si verificano anche rapporti competitivi. Nella categoria esclusa dalla carriera invece, dove l'esperienza è sempre uguale a se stessa e non si accumula, ogni miglioramento di posizioni individuali (salvo casi eccezionali di corruzione, di privilegio, ecc.) non può che andar congiunto a un ·miglioramento di posizioni collettive. L'operaio non può pensare di migliorare la propria posizione - in quanto operaio - altro che pensando di migliorare la posizione di una categoria, almeno, di operai. Se pensa a un miglioramento in termini indiv:iduali, diperciostesso salta fuori della zona stazionaria per entrare nella zona della carriera. E' chiaro, per esempio, che tali due opposte situazioni influiscono in modo opposto sui fatti di solida- . ' . . r1eta. E' importante inoltre tener conto del sentimento di accumulazione di esperienza come potenziale fonte di un complesso di incentivazioni suscettibili di agire autonomamente rispetto agli incentivi monetari . . Infine, l'accumulazione di_ esperienza nell'atto lavorativo, e la sua utilizzazione possibile in una visione di sviluppo della personalità indi-. viduale, tendono a dare al lavoro un significato. Quando ciò manca, il bisogno di dare un significato (un'attribuzione di funzione non contingente) al proprio lavoro, porta a trovare risposta in un'interpretazione ideologica della realtà in cui il lavoro in quanto tale assuma una funzione riconosciuta su piano universale. Importante diventa a questo proposito la visione del rapporto con le generazioni future. L'ideologia capitalistica la poneva all'interno dell'istituto familiare (eredità). L'ideoBiblioteca Gino Bianc0
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