Passato e Presente - anno II - n. 10 - lug.-ago. 1959

.I Il mito dell'industria refatti, un mondo in cui sia consentita la scelta fra modi diversi di vita. Il termine « necessario>> passa da attributo della storia ad aggettivo .qualificativo della responsabilità umana. Quel che resta da fare è molto: costruire una alternativa significa, infatti, formulare un programma che possa condurre alla partecipazione politica e scientifica non solo le intellighenzie, ma i componenti, oggi degradati, della società di massa e che, nello stesso tempo, possa garantirci che la loro partecipazione non costituirà l'appoggio all'ascesa al potere di una n~ova classe dominante. 11. - / pericoli di una pace industriale. Ci resta uno spinoso problema: è sufficiente una azione per la pace per creare contemporaneamente le basi di una alternativa sociale? - Perroux dice: «Prima che l'umanità fosse coagulata in poche coalizioni, si può credere seriamente che essa avrebbe potuto essere trascinata in un processo di pacificazione, doloroso perché reale? La pace dichiarata da qualcuno, da questi imposta, avrebbe potuto costituire l'armonia dell'ordine umanizzato o non sarebbe stata che il dettato di una potenza dominante, pronta a dispensare i suoi sottoposti dalle pene e dalle~.angosce della libertà? Esente da questa lotta totale, il mondo non rischia di prostrarsi, perdendo l'aggressività che è il principio di ogni decisa competizione, e questa capacità di rifiutare, dove si affaccia, troppo umanamente, il nascere delle opere positive? » (III, p. 626). L'osservazione ha degli aspetti giusti: certamente il terrore della guerra atomica fra i due blocchi ci pone, come non mai, il problema della pace. Tuttavia occorre non cadere nel ricatto della pace : ogni sforzo deve essere compiuto per evitare il conflitto mondiale, ogni energia deve essere spesa a questo scopo. Ma, come Perroux ci insegna, l'energia deve esser programmata. su un piano alternativo. Occorre evitare la guerra senza porre condizioni di sorta, ma non è necessario per questo ottenere una pace senza condizioni. Perché ,ciò non potrebbe avere altro significato che disporci ad accettare, se pur fosse . possibile in queste condizioni ottenerlo, un dominio unito e concordato delle -due élites al potere, russa e americana, oggi contrapposte. Posizione, come si vede, non esente da rischi gravissimi, anche agli effetti di un rimando del problema, di un possibile riaffacciarsi della tensione bellica, qualora fra le élites riaffiorasse il contrasto, il dissidio, un'antagonismo insanabile. · Biblioteca Gino Bianco

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