Passato e Presente - anno II - n. 10 - lug.-ago. 1959

Roberto Guiducci 10. - La parola alle vittime. « Vittime della nazione e vittime della classe, le masse doloranti sono ovunque impegnate nella durezza del conflitto dove i loro soli nemici sono i capi che impiegano coscientemente le mistificazioni del- • l'industria e del potere ... La stretta unione dell'industria moderna e del potere su zone di influenza è un vizio la cui realtà è piu profonda di quella delle istituzioni e delle strutture capitalistiche o comuniste, che nessuna dialettica necessaria deve necessariamente eliminare >>(III, P· 633). I modelli diversi e contrapposti rivelano una uguale sostanza industriale e insieme conservatrice. Non bisogna scegliere fra i due. Proposizioni come: « il comuni~mo [il capitalismo J possiede vantaggi intrinseci, la produttività socialista• [capitalista] è piu elevata, e cos1 di seguito, sono prive di significato. Ogni fissazione dogmatica dei rapport~ fra strutture e programmi, ogni ostacolo imposto all'esperimentazione collettiva e scientificamente controllata dagli uomini è reazionaria ... L'economia individualistica e l'economia della totalità, le regole del mercato e le regole della potenza, le parole d'or~ine idealistiche e le parole d'ordine materialistiche hanno fin qui condotte le società industriali ad uno scacco che il dogmatismo impedisce di trasformare in una esperienza feconda dello scacco stesso » (III, p. 635-636). Anche in Perroux, a questo punto, sì affaccia il problema di « actions alternatives >>.Anch'egli vede il « salto fuori dei sistemi >>come una azione di tipo orizzontale e a scala mondiale: come W right Mills aveva chiarite le finalità di fondo e Galbraith aveva indicate le basi per una possibilità di consenso e di partecipazione, Perroux ci dice che ìl piano alt~rnativo, oltre ad essere basato su una nuova concezione della politica, deve anche ricostruirsi su una nuova concezione dell'economia. Non esiste la predeterminazione ,di dover subire lo schema di società industriale che abbiamo fino ad oggi sperimentata. Il solo fatto della presenza della doppia possibilità di industrializzazione americana e sovietica ci consente l'ulteriore speranza che sia possibile realizzare anche un « terzo escluso>>. L'uomo s'accorge che la storia è possibile; « la nostra specie, a differenza di tutte le altre, è capace di inventare se stessa e di inventare i mezzi del suo proprio fiorire » (III, p. 623). Sull'orlo della guerra atomica l'uomo avverte, forse per la prima volta, che la possibilità di sfuggire alle regole della necessità, trovando un'alternativa corrispondente alla possibilità di eludere il ricatto della necessità in gener;ile, di intravedere, anche se ancora in orizzonti raBiblioteca ino Bianco- •

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