Passato e Presente - anno II - n. 10 - lug.-ago. 1959

Il mito dell'industria 1397 può essere ottenuto soltanto a prezzo di molte noiose e tristi ore dj lavoro? E perché poi dovrebbero farlo se i beni diventano sempre piu copiosi e meno urgenti? Perché essi no~ dovrebbero invece far fruttare al massimo il tempo che hanno a disposizione nella loro vita? E dato che questa _è l'evidente e naturale aspirazione di un numero sempre piu grande di persone ragionevoli, perché non dovrebbe diventare lo scopo fondamentale della società?» (p. · 394). Integrate dalle analisi di W right Mills (soprattutto nell'altro suo volume Le élites del potere) le analisi di Galbraith prendono corpo. I gruppi dominanti, per mantenere il potere, che hanno acquisito nel sistema delle società industriali, tendono a continuare ad infinitum l'industria, anche di là dei suoi scopi e del suo significato. « I bisogni finiscono per dipendere dalla produzione. In termini tecnici, ciò significa che non si può dire che un livello generale di produzione piu elevato assicuri il benessere meglio di quanto possa fare un livello di produzione piu modesto. Può essere, invece, che il benessere sia lo stesso. Un piu alto livello di produzione ha semplicemente una maggiore potenzialità di creazione dei bisogni, la quale, a sua volta, moltiplica le necessità di soddisfarli » (pp. 183-18)4. L'industria, oggi, dove ha esaurito il suo com- . pito (e le sue giustificazioni) di produrre beni necessari alla liberazione dall'indigenza materiale, tende ad usare le produzioni di beni superflui come strumento di dominio e come creazione di -µna seconda povertà : l'indigenza dei beni civili. Sono i problemi che anche Dewey aveva, del resto, già lucidamente anticipati : « Anche ora, quando ci si prospetta la veduta di un'età d'abbondanza e quando la visione è confermata da prove indiscutibili, i piu sono presi dal miraggio di una sicurezza materiale fine a se stessa·, invece che di un modo di vita che questa sicurezza renda possibile». E ciò mentre « Le condizioni che generano l'insicurezza per la massa, non sorgono ·piu dalla natura, bensl si trovano nelle is&ituzioni e negli ordinamenti, che sono sotto il controllo della_ deliberazione umana. Certamente questo rivolgimento rappresenta una delle piu sensazionali rivoluzioni che. abbiano avuto accadimento in . tutta la storia umana » 1 • Ormai le grandi nazioni dominanti, America · ·e URSS, stanno raggiungendo il livello della saturazione ragionevole dei ·bisogni. E' dunque possibile pensare che l'area di successo di un programma alternativo, post-industriale, possa allargarsi non solo a pochi intellettuali, che avvertono _il problema per via teorica, ma a 1 DEWEY, op. cit., pp. 69-70. La sottolineatura è nostra. Biblioteca Gino Bianco

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