Passato e Presente - anno II - n. 10 - lug.-ago. 1959

Alessandro Pizzorno ottenuto grazie a rapporti di imitazione e di assimilazione con la classe . superiore. Ma anche dopo questa illustrazione l'ipotesi resta parziale e soggetta a diverse obbiezioni. L'osservazione storica, per esempio, non sempre riesce a portare dei casi a conferma di questo schema. O la borghesia si è quasi subito alleata e quasi fusa con una parte della nobiltà, o della piccola nobiltà (come nel caso dei magnati fiorentini) pur continuando a prosperare finanziariamente. O è la nobiltà stessa che assume in proprio l'attività economica, come nel caso dell'aristocrazia veneziana; o che conduce avanti l'innovazione almeno in un settore, come l'aristocrazia terriera inglese. E cosi via 1 • Ma la natura· di schemi come quello proposto, non è di esaurire la spiegazione di certe situazioni storiche, bensì di mettere in luce certi rapporti costanti fra alcuni fenomeni che generalmente vi si verificano. Altre circostanze modificano poi gli effetti di quei rapporti, ma questo non rende necessariamente impossibile una loro generalizzazione. Nel nostro caso, per esempio, i particolari rapporti fra città e campagna feudale; o la singolare funzione dello spirito d'avventura (viaggi marittimi, scoperte, ecc.), punto culturale, questo, d'incontro fra nobiltà e borghesia, in quanto criterio di v~lore accettabile tradizionalmente da entrambe; ed altre circostanze di questo tipo, hanno in varie situazioni modificato gli effetti dei rapporti esaminati nello schema. Al quale si potrà fare però obbiezione anche dal punto di vista sociologico. Si potrà dire infatti che proprio là dove esisterà una certa ·fluidità nella struttura della stratificazione sociale, e quindi una mobilità verticale abbastanza -forte, potranno darsi, grazie al desiderio realizzabile di ascendere· socialmente, _forti incentivi all'attività d'intrapresa e di accumulazione di ricchezze e di innovazione. Diversi sociologi ed economisti dello sviluppo sembrano accreditare tale schema 2 , il quale di primo acchito appare con una sua certa plausibilità. Ed infatti esso è verificabile, ma solo in un caso: quando i criteri di valore dominanti nella società considerata siano già fondati su 1 Nei suoi « Studi di Storia Economica>> (II ed., Firenze 1955), e soprattutto nei saggi su « La funzione economica della nobiltà >> e « Città· e classi sociali nel Medio Evo.))' Armando Sapori illustra situazioni in cui una certa prosperità economica è proprio ottenuta grazie a forme di fusione tr~ piccola nobiltà e borghesia mercantile. Ma altrove, proprio dalle sue stesse esemplificazio~i, si nota come l'impenetrabilità fra nobiltà e borghesia abbia covato uno sviluppo rivelatosi poi ·continuo e definitivo. · 2 Vedili riassunti in Kindelberger: « Economie Development >>.· BibliotecaGino Bianco

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