Roberto èuiducci sia irrisolta e del tutto instabile, e che tale irrisoluzione e instabilità sono, tendenzialmente, una causa intrinseca dell'avvio ad un altro e forse estremo conflitto mondiale, come prospettare nuove soluzioni e nuovi impegni a masse frantumate da un'a·ssillante ed unilaterale degradazione tecnica, e alienate a qualsiasi altra aspettativa che ·non sia quella di godere dei riflessi delle avventure di potenza, di fasto, di prestigio organizzate dall'alto? Come persuadere queste masse della ormai irrimandabile !lecessità di operazioni economico-sociali serie nei confronti delle regioni e delle nazioni sottosviluppate e di operazioni culturali approfondite nei confronti di una sempre crescente necessità di autocontrollo in tutte le forme della vita organizzata? Come potrebbero le élites statunitensi, come accenna W right Mills, far accettare all'americano medio fortissime riduzioni nel suo welfare state, tanto propagandato, dimostrando che esso è ormai un gioco di superconsumi spesso assurdi ed inutili e che, al contrario, il vero problema è di portare ad un razionale livello di sviluppo India e Sud-America, Africa e paesi depressi d'Europa? E come persuadere l'americano medio che la misura dell'uomo non è la misura del suo denaro, ma il livello culturale con cui contribuisce ad una organica costruzione della propria società? E, d'altro lato, come potrebbero le élites moscovite far accettare al cittadino sovietico, lanciato nella gara con tanta violenza che, il « livello americano>> è un mito. che non corrisponde affatto ad un livello di vita armonica e piena e che anzi, se mai, rappresenta un grado, affatto ottimale, stabilito arbitrariamente dall'anarchicità dell'economia capitalistica? Come chiarire, invece, che gli autentici problemi, co·n i sacrifici che comportano, appartengono ad un altro ordine di grandezza? Che sono quelli di occuparsi realmente della sorte dei paesi sottosviluppati, evitando di sottrarli all'influenza dell'area avversa per abbandonarli subito sotto altri regimi dai quali saranno immediatamente oppressi? Che sono quelli di evitare che, per questioni di potenza, la Cina acceleri mostruosamente la sua marcia, cos1 intelligentemente iniziata, per costruirsi in regime militaristico? Che sono quelli di consentire la nascita di socialismi moderni in Europa e altrove piuttosto che possedere partiti comunisti in posizione antistoricamente negativa da usare come strumenti cfi disturbo o, peggio, da poter sacrificare come pedine al tavolo dei baratti mondiali? Che son quelli, infine, di realizzare al proprio interno una positiva via al socialismo, una metodologia di civiltà? E inoltre, e in entrambi i blocchi contrapposti, resta da chieders~, BiblioteéaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==