Passato e Presente - anno II - n. 10 - lug.-ago. 1959

Roberto Guiducci nell'equilibrio spontaneo, in Russia nella pervicace fede nel sicuro buon esito della dialettica oggettiva .. Non ci sono responsabili, ma solo esecutori. Forze assai piu grandi di loro guidano i Grandi e solo avallando questa concezione essi possono sostenere la loro posizione : essi non possono decidere, sono strumenti della storia, le loro mosse sono ombre delle m9sse della Razionalità oggettiva. Per questo ognuno, al suo posto, alto o basso che sia, deve fare il suo dovere quotidiano e non pretendere di guardare piu ìn là o di chiedere ulteriori spiegazioni. 2. Libertà di fare la storia. Secondo questa concezione, « ciascuna decisione che ciascun uomo prende è solo una fra le tante, ed i risultati che da essa conseguono sono minimi e dispersi. La somma di tutte queste decisioni - che coincidono, collidono, si coalizzano - dà luogo ad un risultato cieco, cioè l'evento storico, ·che è, per cos1 dire, autonomo >>.Cosicché « i grandi eventi storici e fra di essi la guerra, sfuggono al controllo dell'uomo. I grandi eventi sono al di là della decisione consapevole dell'uomo>> - chiarisce Wright Mills nel suo recente Le cause della terza guerra mondiale, acutissimo pamphlèt che riporta su terreno attuale l'impostazione deweyana cui abbiamo accennato. . W right Mills nega recisamente che contrapposte, ma formalmente analoghe, concezioni « fatalistiche·>> della storia abbiano piu ragione di· essere. Anzi, il carattere essenziale del nostro tempo è di aver superato il livello di un ineluttabile frazionamento e quindi disperdimento della decisione. Il mondo moderno ha nelle sue mani strumenti enormi, mai prima visti,· per vedere e prevedere, per reperire, cioè, tutti i dati necessari· alla scelta, e per predisporne, con perfetta conoscenza di causa, gli effetti. . Dunque, chiarisce W right Mills, oggi non si può piu dire che « la storia è un flusso cieco, anche se, in complesso, son gli uomirii che la fanno >>,né che essa abbia una determinazione provvidenziale o necessaria che gli uomini possono accelerare o ritardare, ma non cambiare o smentire. Oggi si può dire che, in linea generale, « gli uomini sono liberi di fare la, storia >> (p. 23). Anche se, aggiungiamo noi, essi sono diventati liberi di fare la storia esattamente nello stesso momento in cui, nel nome della ricerca di una libertà di cui potrebbero già godere, possono anche distruggere se stessi e la storia. Ma la contraddizione qui è solo apparente, se si pensa che il raggiungimento della libertà di fare Bjblioteca Gino Bianco

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