Alberto Caracciolo E' noto come lo statuto siciliano, il piu estensivo fra tutti, garantisca alla regione anche la legislazione esclusiva, e non semplicemente facoltativa, in una serie di settori di interesse economico. Tra questi sono la agricoltura e le foreste, la bonifica, l'industria e commercio (« salva la disciplina dei rapporti privati >>) l'urbanistica, i lavori pubblici, miniere, ecc. (art. 14). Inoltre nello stesso statuto è adombrato anche qualche cosa di piu, che qui ci interessa, vale a dire la possibilità di un piano I economico regolato, laddove si parla di legislàzione esclusiva anche per l'incremento della produzione agricola e industriale e per la « valorizzazione, distribuzione, difesa dei prodotti agricoli ed industriali e delte attività commerciali >>: cosi come nello statuto per la Sardegna si dice che « lo Stato col concorso della Regione dispone di un piano organico per favorire la rinascita economica e sociale dell'Isola >>( art. I 3). I limiti, oltre che i pregi, dei primi tentativi che in concreto si sono avuti nelle Isole per una pianificazione regionale, si possono e si devono discutere, ma ci paiono fuori dubbio le prospettive che comunque si aprono attraverso questa ampia facoltà legislativa. L'inevitabile contenuto antimonopolistico che hanno avuto in Sicilia tutte le iniziative per la industrializzazione promosse dalla regione, non-· ché la creazione di enti « regionalizzati >> per le fonti di energia (come quello funzionante per il settore idroelettrico) ci confermano sul significato progressivo che si può dare sul terreno economico-sociale alle autonomie regionali. La dimensione regionale o interprovin~iale si presenta tra le piu favorevoli a una pianificazione, a un regolamento di direttive di sviluppo economico, e piu in generale anche a disegni di organizzazione urbanistica .. Non si insisterà mai abbastanza, perciò, sul valore pratico che può avere la coincidenza di questa dimensione con istituti previsti dalla Costituzione italiana, quattro dei quali già hanno cominciato a vivere e ad accumulare una propria maturità ed esperienza. 5. La rottura di situazioni amministrative e politiche.· I nemici delle iniziative a livello locale e regionale che si son dette, restano sempre gli stessi. Si incarnano essenzialmente nel Ministero degli interni e dei prefetti, cioè nel sistema dei « maestri di palazzo >> che lasciano volentieri parlare a tutti i partiti - in sede di programmi elettorali - di volontà decentr_atrice e di intenzione ad attuare il precetto costituzionale sulle regioni, ma che vegliano perché l'accentramento poBibliotecaGino Bianco
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